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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Questa strada indicata fu tracciata nel 1854: fu dichiarata Provinciale, coll’obbligo alla Provincia dimantenerla. Nel 1864 la Provincia si sgravò di tal peso, non sappiamo con quanta giustizia, e la dichiaròcomunale.I Comuni nel bisogno in cui si son trovati l’abbandonavano, spendendovi quel tanto, che a titolo disussidio la provincia stessa accordò loro – <strong>La</strong> strada oggi sarebbe consortile.Questa strada è conosciuta col nome di strada del Fango: è della lunghezza di circa 3 Kil., avvicinae facilita il transito fra gli abitanti dei tre Comuni del mandamento Casamicciola, <strong>La</strong>cco-Ameno e Forio.<strong>La</strong> contrada del Majo è il centro di Casamicciola di sopra:.<strong>La</strong> medesima per molti anni fu riguardata il centro principale del Comune, e fino a pochi anni fa sicontrastava tal dritto, quantunque si fusse trasportato altrove la casa municipale, e fossero ivi rimasti ilposto di Guardia Nazionale, la Chiesa Parrocchiale.Questa contrada si spazia alle falde del fianco settentrionale dell’Epomeo per un buon tratto, sotto lasoggezione dei massi di Catreca e della punta della Pera, che le si alzano sul capo, e la circondano conspaziosa valle coverta da fitti ed ombrosi selveti, i quali rinfrescano coi loro estivi rezzi – Casa-Monti,Casa-Moriello, Santa-Barbera e loro adiacenze meridionali.L’altro tratto settentrionale della contrada si spazia su di un’aperta campagna, su fiorite colline, sufrastagliate pianure, che vanno insensibilmente ad inchinarsi sui promontori che da Scrangelo si distendonosul seno del Puzzillo.Può dirsi veramente questo lato esteriore di Casamicciola di sopra il Belvedere della contrada delMajo, nei punti incantevoli della collina del Turingolo, della piccola e Grande Sentinella, di Castanita,di Casa Sperone: luoghi, punti, vedute architettate dalla natura, abbelliti dall’arte, arricchiti dalla speculazione,di tutte quelle scene varianti, di tutti quei comodi di vita, di tutte quelle voluttà che attiranoil passeggero, allettano il curioso, illustrano, accorsano, nobilitano il Comune di Casamicciola.Ma però se miri tanto fasto di natura e di arte in questi aristocratici alberghi, che si succedano sullalinea esteriore dalla rampa del Sasso a quella di Casa-Sperone, al contrario se ti addentri nella contradacosì frastagliata di fabbricati, ed orti, e di vigne, ed agrumeti, e di ruderi e di rottami di diroccati abituri,e di viottoli abbandonati e ripidi, sei assalito da una cupa malinconia, perché gli avanzi del flagello delterremoto del 1828 appariscano ancora in quei rottami di abbandonati siti.Tanto è profondo il solco che imprime l’adirata natura che dopo 37 anni spesi a ripianarlo, a colmarlo,non sono bastati a disperderne il segno.Casamicciola di sopra ha una strada che intorno intorno la percorre. Principiando dalla piazza delMajo scende per quella della Spezieria, e senza intersecar il colle del Turingolo, procede per l’amenisimaantica strada nuova ombrata da fronzuti alberi, volge a sinistra al punto ov’è l’uffizio postale,65

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