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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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De Luca e Buonocore venivano condotti in Procida, e con tredici altri sventurati - fra’ quali MicheleGiambriano di anni 42, Leopoldo d’Alessandro di anni 50, e Giacinto Galise marinai, parimente natividell’isola d’Ischia - furono ivi impiccati, sulla piazza della Madonna delle Grazie.Il Buonocore perché avea accettato il comando del Castello d’Ischia, quantunque non fosse statomai militare; ma buon patriota, che subbarcava tale peso per giovare alla sua terra natale, travagliatada malviventi, e da interni ed esterni partiti (268): il de Luca ricco negoziante, perché avea accettatola carica di presidente ovvero Sindaco del municipio, fu creduto reo di morte: Giacinto Calise, perchégiuocando in un caffè, due volte di seguito due re gli fecero perdere la partita ed egli avea detto, questimaledetti tiranni mi perseguitano dunque sempre? E Giambrano e d’Alessandro perché avevano applauditocon più forza degli altri al governo repubblicano, furono da Speciale trovati rei di supplizio.E pure sotto il regno di Caligola, che fu il più fantastico di tutti gl’imperatori in fatto di condanna dimorte, tali atrocità non avvenivano.E questo Buonocore era il figlioccio del re Ferdinando!E questo Buonocore discendea da quel distintissimo medico di simil nome che salvò in Ispagna dasicura morte il figlio di Filippo V, il fratello di Carlo III che glielo inviava, il zio di re Ferdinando!E questo Buonocore era il diseredato di quel palazzo, di quel boschetto alla Villa de’ Bagni d’Ischia,che il suo antenato generosamente donava a re Ferdinando, e re Ferdinando tramutava in siti reali!E questo stesso re per sdebitarsi del dono, per sdebitarsi della gratitudine, per sdebitarsi degli obblighidel sacro crisma, permetteva che il suo feroce ministro gli regalasse un laccio, per mezzo del boia, sudi un palco d’infamia, in mezzo la piazza di Procida!I due principali promotori del governo repubblicano nel comune d’Ischia, Antonio e Girolamo Candia,dopo aver sfuggito i rigori di Speciale, sapendosi sottrarre alle costui ricerche, che senza pietàspingea per trascinarli all’ultimo supplizio, passato il primo bollore, si presentarono, furono chiusi inorrida prigione, nel castello dell’Ovo in Napoli, ove stettero a marcire per due anni.Veniamo ai patrioti di Forio.Caduta la repubblica per la reazione trionfante del tredici Giugno, i tre cittadini che l’avevano istallatanel comune di Forio divennero, con tutti gli altri patrioti, parimenti vittime delle persecuzionide’sanfedisti.268) Gli uomini onesti che si sacrificano pel bene della patria è cosa rara che raccolgono altra ricompensa fuorche la ingratitudine dei più, e l’abbandono del resto; se vi sono cuori generosi, o sono impotenti o neghittosi. Cosìera pel passato; per l’avvenire sarà diversamente? Dovrebbe mutarsi l’indole del cuore umano.126

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