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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XXIIGli atti di Ferocia(Anno 1700). Filippo duca d’Angiò figlio secondogenito del Delfino di Francia, nipote di Luigi XIV,per testamento di Carlo II re di Spagna, morto senza discendenti a 24 novembre 1700, fu proclamato redi Spagna, delle Fiandre, e dei regni di Napoli e Sicilia, ed ebbe il titolo di Filippo IV di Napoli, V diSicilia.Appena sette anni questo principe francese ritenne la signoria del nostro regno, mentrechè nel 1707una guerra pose in pochissimo tempo, e con mirabile facilità queste napoletane provincie in mano degliAustriaci, che le tennero per lo spazio di ventisette anni; ed Ischia per conseguenza passò anche essa daun proconsole spagnuolo o francese ad un austriaco, di cui fu il primo il conte di Martiniz.Il pigro governo dei vicerè avea gettato il paese in due terribili flagelli, l’anarchia feudale, l’anarchiapopolare, sottoposto a potenti monarchi lontani; affidato a mani inesperte, venali, deboli, crudeli esempre straniere: diviso fra ricchi possessori di vasti feudi, sempre guerreggianti fra loro, facienti dellasovranità partita a brani, strumento di spaventevoli oppressioni.Il popolo calpestato riagiva, impotente contro i signori, diveniva feroce contro se stesso. Privod’istruzione, gettato nella squallida indigenza, senza garentia di persona, senza sicurezza nei suoi dritti,senza trovar tutela nella legge e nei magistrati; nelle occasioni si facea giustizia da sé, e giudice e carnefice,offeso ed offensore nello stesso tempo, finiva ad essere assassino e bandito, perché non trovandoforza nel dritto, in quel tempo di debolezza ed arbitrio, avea creato il dritto della forza per sistemasociale.In compruova di tutto ciò, noi riporteremo alcuni de’ fatti atroci successi nel torno del passato secoloin questa isola, attinti con tutta scrupolosità da fonti sicuri (252).I medesimi comproveranno la tristizia de’ tempi, e l’anarchia, l’arbitrio in cui le popolazioni vivevanoimmerse.Le tristi conseguenze di una brigaVerso il principiar del secolo decimottavo, v’erano nella terra di Forio, sull’isola d’Ischia, alcunioperai di casa Castaldi: eran costoro molti fratelli, uno de’ quali avea sofferta grave malattia; ma superatala,principiava a rimettersi, ed era entrato nel periodo di convalescenza.252) Chi scrive questa <strong>storia</strong> non ha tralasciato cura e pazienza per raccogliere, colla massima precisione, verità,e chiarezza, gli aneddoti speciali di quest’Isola, e dopo averli vagliati mercè più esatte informazioni ed assicurazionili ha riportati.110

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