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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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- il quale visse verso il 581 - così appellavasi - E Papa Leone III, che fiorì al principio del IX secolo- dal 795 all’816 - così la chiamava ancora nei suoi editti (47).“L’isola verso l’8° o 9° secolo, pel greco imperio - come il ducato di Napoli - mutò forse queinomi di Pitecusa, Enaria, o Inarime, nell’altro di greca origine d’Iscla o Ischia, sia a cagione dellanativa fortezza. del luogo, sia della roccia eretta dai Siracusani, sia di una generazione di fichi che viallignarono, sia per altra ragione, che sarebbe inutile ricercare”.Cosi conchiude il Corcia nella sua <strong>storia</strong> delle due Sicilie (48).Noi, ritenendo per più accettabile 1’opinione che il nome d’Ischia (49) derivi dalla fortezza delluogo al tempo che tal nome ricevette, poniamo termine a questa Introduzione (50), per non stancarepiù oltre la pazienza dei benevoli lettori.(47) Ingressi sunt in insulam quamdam, quae dicitur Iscla maiore, non longe a Neapolitana urbe milliariaXXX. Giustiniani, Dizion. Stor. Geogr. del regno di Napoli.(48) Storia delle due Sicilie delle antichità più remote al 1789, Tom. II pag. 164.(49) Francesco Mazzarella – Farao, Cattedratico nella Regia Università degli Studi di Napoli nel passato secolo«assicura non esser recente il nome di Ischia, che crede derivare dall’Iscia, una dell’Enotridi secondo PlinioLib. 3. Cap. 7 - detta pure Isacia ed Isatia e situata, e regione Veliae - nome per quanto generico, tanto proprioed adattato alle isole, sovente ricovero ai miseri naviganti dalle tempeste battuti, avendosi in Ebreo ischa - servatusa certissimo periculo: come per isca - ops, iaspis, osculabitur, se esser possono un aiuto, una salvezza,una gioia una terra da baciare, come si fa da chi corse un pericolo, e salvato per miracolo, come tocca la terrala bacia: o da isga-crescet ch’è la proprietà delle isole sorgenti dalle onde; o da isca-avvallet, quale avulsa dalcontenente» - V. Siano - St. Nat. Civ. d’Ischia par. 2. pag. 77. nota I. Cap. V.(50) Il Commendatore Bernardo Quaranta ritiene che il nome d’Inarime, Pitecusa ed Enaria, cangiò nel medioevocon quello d’Iscla che fu come un dire l’isola per eccellenza, essendo di tutte le isole vicino a Napoli,la più ampia, e notevole per ogni maniera di rigogliosa vegetazione e più ancora per l’uso medicinale delle sueacque - Vedi Ann. Civ. del ex Regno delle Due Sicilie fas. CXXII. Nov. Dic. 1857 pag. 162.14

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