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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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monti surti dall’eruzione del Rotaro. Su questa rocca i Cumani innalzarono un castello, il quale servivadi vedetta, per osservare se dalle spiagge di Cuma flotta ostile partisse ad investir l’isola; di difesa,in caso d’invasione; sia che fusse minacciata da terra, fra le gole della valle, ove avrebbero tentato ditagliarla a pezzi, sia da mare ove avrebbero cercato schiacciarla fra gli scogli, coi massi lanciati daglispalti del trincerato promontorio. Questa rocca premunita servir doveva del pari, di ricovero in caso dirotta, di tutela in caso di qualsiasi accidente.<strong>La</strong> detta fortezza fu con vocabolo greco chiamata castilion-castiglione - che alcuni scrittori han tradotto- urbem destruens - città in rovina (44).Lo scheletro di siffata rocca ha sopravvissuto ai secoli: ha lottato coi cataclismi del turbolente Epomeo:ha visto, da muto spettatore, passarsi davanti e sparire nel turbine distruttore del tempo, e delleumane ferocie, le varie colonie, le rabbiose invasioni, e le ripetute irruzioni fisiche: ed anche conservaquesto scheletro, il suo nome di Castiglione che gli è restato per additare al curioso, con una pagina piùeloquente della <strong>storia</strong>, il sito ove venne eretta la prima fortezza in questa terra, per quanto ridente, peraltrettanto ricca di sventure (45).Non era serbato alla nuova colonia cumana ottener per proprio conto quel sicuro asilo, là nella designataed intrapresa fortezza; poiché l’ingordigia, e la sete di conquista, era già vecchio contagio fra ipopoli antichi, dai quali passò in retaggio ai posteri!...CAPITOLO IVI SiracusaniSiracusa florida e potente era divenuta intorno l’anno 479, ed un popolo guerriero e numeroso la riempivadi gloria e di ricchezze, colle guerre e col commercio. Essi alleati coi Greci-Opici avevano fattoguerra ai Tirreni, alleati ai Cartaginesi comandati da Amilcare, il quale, nel mentre volea cacciar essidalla Sicilia ed i Greci dalla forte Opicia, rimanea deluso e vinto.44) V. Ziccardi Nota 39 pag. 213 – IVa ediz. di de Rivaz.45)Il P. Quinzio nella sua opera poetica – Inarim. Lib. I. pag. 24 parlando di questo sito dice:Castilion, veteris nomen, cui rudera castriDirutaque, antiqui dederunt vestigia pagiIl D’Aloysio nella sua opera al Cap. V pag. 42 asserisce che a’ tempi suoi (1750) erano, sul promontorio del Castiglione,visibili le ruine di antico castello.14

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