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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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§ 3Industrie ParticolariOltre l’industria agricola, v’è quella speciale de’ lavori di paglia, come cappelli per gli agricoltori, eventagli per cucina, lavori dozzinali e rustici, che non hanno nulla di comune con quelli svariati, distinti,e graziosi che si lavorano in <strong>La</strong>cco-ameno.Più lavorano zoccoli di legno pioppo di cui fanno uso le popolane dell’isola.Pochi si danno alla pesca nel sottoposto lido di Sant’Angelo e de’ Maronti, ove nella metà del passatosecolo era piantata una Tonnaja.Una delle risorse de’ Testaccesi si è la caccia delle quaglie in aprile e maggio, e centinaia di famiglievivono con questa industria.Le popolane si adattano a filare, ed alle sopra dette meschine industrie aggiungono, senza sdegnare, ilavori de’ campi.§ 4Specialità LocaliUna delle credute specialità fisiche del Comune di Testaccio si è l’aria eminentemente salubre, tantoche il colera non ha mai penetrato in questo luogo, in tutte le diverse invasioni sofferte da quest’isola;sia nel 1837, che 1854, epoche in cui tale flagello fece strage negli altri comuni dell’isola. Dappiù sidice che gli abitanti di questo paese non soffrono giammai di dolori di testa.__________Le altre specialità naturali di questo paese sono le acque minerali di Olmitello che scorrono per lostretto e ripido sentiero della valle della Scarrupata, delle quali ne abbiamo bastantemente parlato altrove.Passiamo alle specialità monumentali.In mezzo la piazza di Testaccio vi esiste il grande epitaffio di pietra vulcanica, contenente la maestosalapide di marmo bianco ivi inalzata nel 1° ottobre 1769 da Giorgio Corafà riportata al § 2.Altre iscrizioni si leggono su piccole tavolette di marmo, incastrate su quella facciata di muro di fronteal piazzale – Una statuetta di S. Giorgio in creta cotta sta posta sull’indicato epitaffio.<strong>La</strong> piazza di Testaccio con tali indicati oggetti si presenta al passaggiero, che per la prima volta visitaquesto luogo, come una piazza monumentale, tanto più quando volgendo lo sguardo a destra si osserviun arco antico di pietra-tufa, annerito dal fumo e dal tempo, su cui si poggia un fabbricato, e che sem-117

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