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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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sfogare, per sette anni, la nudrita vendetta contro Carlo ed i suoi generali, signori di terre e di castellaed isole, quale vendetta contro i popoli innocenti dovea sempre piombare.Con una flotta di centottanta galee e diecimila soldati fé vela da Costantinopoli, e tali forze tutte posea disposizione del re cristianissimo Francesco I. (221).Nel mentre Barbarossa assediava Nizza, questa città venne soccorsa dagl’imperiali, comandati dalmedesimo Alfonso marchese del Vasto, ed egli dovette vergognosamente togliere l’assedio menandoseco molti nizzardi pel remo e per gli harem.Dalla flotta siciliana colte quattro di quelle navi, che portavano ai bagni ed ai serragli turchi, cinquemilacristiani, e dugento vergini sacre, furono tutte e quattro catturate e condotte a Messina, così liberatiquei prigionieri e quelle vergini dall’infame sorte che loro era serbata.Di ciò Barbarossa volle prenderne aspra vendetta l’anno appresso 1543.Ai primi di Maggio con un formidabile naviglio composto di galee, galeotte, fusti e legni da scarico,su cui erano quattordicimila turchi da sbarco, fece vela per Reggio di Calabria: approdato alle rive delFaro, fé bruciar vivi i poveri abitanti, che col ferro non avea potuto esterminare; abbattere gli alberifruttiferi, le vigne, e le palme di quelle fertili contrade, tutto distruggendo, rapinando, violando, e nonsazio ancora, portò via schiavi molti cristiani.In Lucania, in Puglia ripetette le medesime barbarie (222).Si fermò all’Isola dell’Elba, e vi arrecò danni gravissimi - Arrivato a Piombino, perché Appianosignore del luogo non volea restituirgli un giovinetto fatto cristiano, figliuolo di un suo capitano, fecescendere a terra i suoi uomini, e col ferro e col fuoco, e quanti al fuoco ed al ferro erano scampatifacendo cattivi, obbligò quel signore a restituirgli il garzone.Giunto nel Senese prese Talamone, Portoercole e l’isola di Giglio, facendovi prigionieri più di seimilapersone (223).(Anno 1543). Da Orbitello venne defilato all’isola d’Ischia, e saputo esser questa terra soggetta allasignoria del marchese del Vasto, cercò sfogar quella rabbia che da vari anni tenea accumulata pel giornopropizio alla vendetta, e la vendetta fu feroce, fu terribile, fu spietata!..... ma spietata, terribile, ferocecontro gl’innocenti abitanti; mentre il marchese del Vasto guerreggiava in Piemonte, né i suoi agentipotevano temer danno stando chiusi nella loro ben munita fortezza, contro della quale, la collera delBarbarossa s’infrangeva inoffensiva, come quei flutti che spinti dalla tempesta andavano a rompersi frali scogli di quella.221) V. Biografia di Barbarossa di Michiaud.222) Summonte Vol. IV. lib. VIII.223) «Anche l’anno dopo (1543) il Barbarossa devastò l’Elba, arse Piombino, prese Telamone, Portercole, il Giglio,ad Ischia, Procida, e Lipari, predò ricchezze e persone». Cantù St. degl’Ital. V. Cap. CXXXVII. pag. 281.97

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