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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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CAPITOLO XLotta fra PretendentiDopo le scaramucce e le guerre veniva la tregua: Ischia ne approfittava aumentandosi in popolazione.Roberto, dopo 34 anni di dominio, nell’età di ottant’anni, si moriva addì 19 gennaio 1343, senza lasciarfigli maschi; in modo che succedea nella signoria Giovanna I. figliuola di Carlo duca di Calabria,premorto a suo padre Roberto, senza lasciar neppure esso prole maschile.L’uomo nei travagli, e nelle lotte, nelle sventure, e nei patimenti acquista coraggio ed energia; comel’oro che per esser purificato dall’impurità è dall’artefice posto nel fuoco.Gl’ischitani educati alla scuola di una sorte sempre avversa, se avevano imparato a soffrirla, si eranoaddestrati puranco a combatterla. Dessi privi d’istruzione, in quei tempi di universale tenebrìo, si eranoincominciati ad addestrare alla vita battagliera, la quale se ingenerava una generosa baldanza, puretrasmodava spesse volte in ferocia in quegli animi bollenti.Presentossi ben tosto l’occasione di mettere a pruova tale baldanza, nella lotta che si preparava collamorte della regina Giovanna, la quale dopo 39 anni di monarchia, trapassava senza figli, nominando asuccessore, fra le discordie e le guerre, Luigi d’Angiò.(Anno 1382). Principiata la lotta, per la successione del reame di Napoli, fra il d’Angiò e Carlo III diDurazzo, detto della Pace, altro pretendente, questi usurpò il trono dell’altro, ed occupò Ischia nel 1382e Napoli (121).(Anno 1385). Luigi II d’Angiò veniva tre anni dopo ad attuare in Napoli i dritti della sua famiglia,fidente nella sua persona, più che nei suoi aderenti, che avevano indietreggiato a fronte di Carlo Durazzo.Luigi occupò l’isola d’Ischia nel 1385, ma <strong>La</strong>dislao figlio di Carlo nell’anno appresso venne a riconquistarla,e provocò a battaglie le truppe fide al suo rivale, che la città di Gironda (Ischia) colla fortezzae l’isola occupavano.L’esercito di <strong>La</strong>dislao schierossi in battaglia fra le alture del Rotaro, quello dell’angioino compostodella guarnigione della cittadella, e dei reclutati isolani, uscito dalla fortezza a passo di carica si spinsead attaccarlo, per cacciarlo dalla favorevole posizione e sbaragliarlo. Il disegno fallì. Il presidio delduca d’Angiò fu tagliato nelle gole del Monte-Rotaro, non dandogli tempo il nemico di affrontarlo,perché tosto gli piombò sopra, e gli fece avvertire che non potea quel duce più deplorabile movimento121) Nel 1386 Carlo Durazzo venia trucidato da un Ungarese vendicatore della morte di Giovanna di Napoli, edei dritti della giovane Maria – V. Pandullo St. di Nap. pag. 144.43

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