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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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Misera donna che di Alfonso I°. fe’ lieti gli ultimi giorni!Fu talmente il re innammorato di Lucrezia, che non trascurò favori per lei, non onori e non ricchezzeper renderla paga; tanto che fu opinione, se fusse morta la regina Maria egli l’avrebbe sposata (138).Se alla Torrese, all’umile figlia del Castellano, fu dato ricevere onori e dovizie da regina, nella cortedell’Aragonese monarca, era pur serbato, in ragion diretta della sua lietissima sorte, l’infortunio di esserfinalmente spogliata di ogni suo avere, e soffrir il frutto dell’instabile fortuna, che non innalza un’infelice,senza assaporar la gioia di nuovamente prostrarlo, onde la sentenza: tolluntur in altum, ut lapsagraviori ruant, utraque enim fortuna metuenda.Ma non anticipiamo gli eventi e figuriamoci, a traverso di quattrocento ventidue anni già scorsi,Lucrezia circondata dall’abbagliante aureola della fortuna al fianco di Alfonso: or snella e leggieracome una Psiche, scendere da pavesato battello alle sponde d’Ischia, salutata da un popolo adulatore:Viva la nostra illustrissima castellana! or tutta cascante di vezzi e di beltà, come una Diana-cacciatrice,cavalcar brioso destriero, ed alle prime ore del giorno, circondata da valletti e da donzelli al fianco delsuo Sire, uscire dalle opere avanzate della cittadella, e dirizzarsi con esso, o alla pianura di Liguori o aquelle di Panza, ad assistere e prender parte alle cacce nei boschi per Alfonso riserbati: or mollementesdraiata, qual voluttuosa Venere in splendido navicello, circondata dalle grazie e dagli amori, andare adiporto per gl’incantevoli sinuosi lidi, e per le romantiche spiagge che l’isola circondano: miriamolaancora, assisa sempre al fianco del suo amante, sotto un baldacchino di damasco con frange d’oro,su cui splendono gli stemmi ricamati in oro ed argento di casa d’Aragona, altera e superba come unaGiunone, assistere alle feste, alle giostre, ed ai conviti, e dei conviti delle giostre e delle feste esser laRegina.Immaginiamocela adunque nell’apogèo della sua grandezza, e lasciamola mentre ne sorbisca le gioie,e ne colga i fiori. Noi quì a poco incontreremo un’altra volta l’Alagni in altro stato, ed allora compiangeremola vittima dei potentati, la creatura immolata dal dispotismo.------------Alfonso avea acquistato per l’isola d’Ischia una predilezione, che l’uguale, forse, non seppe nutrireper altri luoghi del regno. Cagione di tal predilezione si era; la colonia de’ suoi fidi e prediletti catalaniquivi rimasti; l’affetto per la governatrice di essa; la memoria che i primi passi alla sua fortuna su quest’isolaavea stampati.Oltre di aver accresciuta la città; di averla munita di salde mura; di averla congiunta all’isola, mercè138) «Lucrezia d’Alagni napoletana (di Torre del Greco) famosa per tutto il mondo, la quale, Alfonso I d’Aragonach’era nell’amor delle donne inclinato, l’avea di ricchezze e favori molto inalzata, e tanto che fu opinione che sefusse stata la regina Maria morta, egli l’avrebbe sposata» – Pontano traduz. del Tramezio – Lib. 1. pag. 35.49

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