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storia dell'isola d'ischia giuseppe d'ascia - La Rassegna d'Ischia

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L’uva che nasce in quest’isola non è di un sol colore, e di unica qualità.Se ne coniano più di 50 specie, delle quali variabilissimo n’è il pregio.<strong>La</strong> maggior parte di queste uve sono di color biondo più o meno carico; la minore quantità è di unnero variabile.Tanto colle uve bianche - così dette - che colle nere o rosse - come dal volgo si chiamano - si raccoglieun vino generoso, razzente, limpido, dolce, fragante, pregiato e ricercato.I vini più ricercati sono il greco, il sorbigno, il codacavallo, il latino - rinomati presso gli antichi.Contribuisce più il suolo, ed il sito della vigna alla generosità e merito del vino, anziché le qualitàdelle uve; e ciò nasce che la fabbricazione del vino è qui stazionaria, non si è portata alcuna migliorazionealla manifattura di esso; e si fa come si facea, si seguita a vendere a botte, mentre si potrebbevendere in barilotti, ed in bottiglie.Le uve dell’isola d’Ischia, anche come frutto, hanno un sapore dolce e squisito, esse sono nutritivee diluenti; formano la ricchezza delle famiglie, l’agiatezza de’ Comuni, l’ornamento dei cellai.Usando una similitudine non da romanzo, ma una parafrasi dalla Scrittura attinta, convien affermare,che la Provvidenza facea risorgere in Ischia la vigna di Encadde, la terra di Gerico del nuovo patto;mentre di sorprendente volume, di nettareo sapore, di aureo colorito, sono alcuni grappoli, che solole vigne di quest’isola particolarmente producono, e non sono iperboliche queste asserzioni, perchésostenute dai fatti.Chi avrà assoporata, la primericcia lugliese, la duretta sanginella , la dolce muscatella, la fragantemalvasia, la rubiconda biancolella, la nutriti va uva-pane, la dolce vernaccia, la gustosa zibibba, laspeciosa coglionara, la stomatica uva-fragola, la tardiva catelanesca, la leggiera uva-agrilla, la durauva-nocella, la zuccarina sanfìlippo, il salvatico lentisco, il codacavallo, il sorbigno, e tante altre specie,potrà allora assicurarsi che alla vigna di Encadde, alla terra di Gerico ha supplito l’isola d’Ischia;ma però vi ha supplito con il lavoro e la persistenza; sì col perseverare al laborioso coltivo di questialpestri vigneti.§ 2Gelso<strong>La</strong> pianta proficua che succedea alla vite, fu un tempo il gelso bianco.Questa pianta si era molto generalizzata. Allora l’industria serica fioriva in ogni sito dell’isola.Quando quest’industria venne meno per la malattia de’ filugelli, i gelseti rimasero spreggiati, quindiabbattuti in massima parte, ed ivi si sostituì, dove si potette, altra più utile pianta.74

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