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ariosita et artificiosita dans les madrigaux de giovanni de macque

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di testi più mo<strong>de</strong>sti si distinguono per il frequente ricorso ai segni stilistici individuati nei<br />

Madrigal<strong>et</strong>ti <strong>et</strong> napolitane. L’attenzione è anche richiamata sul fatto che questi segni<br />

possono talvolta essere rivisitati, nel senso di una maggiore comp<strong>les</strong>sità, quando sono<br />

usati nelle intonazioni di versi p<strong>et</strong>rarcheschi.<br />

Dall’esame emerge inoltre un ulteriore asp<strong>et</strong>to significativo di questi pezzi, ovvero il<br />

ricorso a numerosi topoi compositivi peculiari <strong>de</strong>llo stile ibrido. L’analisi si sofferma poi a<br />

rintracciare la circolazione di questi procedimenti di scrittura nel madrigale coevo,<br />

attraverso il richiamo alla musica di Andrea Gabrieli, Luca Marenzio e Ruggiero<br />

Giovannelli, tre attori rilevanti <strong>de</strong>llo sviluppo e <strong>de</strong>lla diffusione <strong>de</strong>l madrigale ibrido.<br />

Una prosp<strong>et</strong>tiva <strong>de</strong>l tutto diversa è adottata nell’esame <strong>de</strong>lla rappresentazione musicale <strong>de</strong>l<br />

testo po<strong>et</strong>ico. Essa mira a sottolineare l’ampia vari<strong>et</strong>à e la ricchezza operata da Macque in<br />

queste due raccolte. A tal fine, la m<strong>et</strong>odologia analitica impiegata divi<strong>de</strong> i madrigalismi in<br />

tre categorie di analogie, equivalenti ad un livello crescente di astrazione. Sono esaminate<br />

in primo luogo le figure da sentire, in seguito, le figure da ve<strong>de</strong>re, e infine, le figure da<br />

pensare. Questa gradazione vuole evi<strong>de</strong>nziare la comp<strong>les</strong>sità e la sottigliezza <strong>de</strong>lla<br />

rappresentazione musicale <strong>de</strong>l testo po<strong>et</strong>ico, e propone di consi<strong>de</strong>rarla come un’ulteriore<br />

manifestazione di artificiosità, allargando i confini di questo conc<strong>et</strong>to. Dopo aver<br />

analizzato il versante semantico <strong>de</strong>ll’intonazione, viene presa in consi<strong>de</strong>razione<br />

l’espressione musicale di asp<strong>et</strong>ti logico-sintattici <strong>de</strong>i versi po<strong>et</strong>ici. Con tale esame si<br />

vogliono infine rivalutare le osservazioni di certi scritti musicologici relativi alla<br />

mancanza di fantasia r<strong>et</strong>orica <strong>de</strong>l compositore, giudicato talvolta <strong>de</strong>l tutto privo di<br />

sensibilità verso conc<strong>et</strong>ti e contenuti po<strong>et</strong>ici.<br />

La seconda parte si conclu<strong>de</strong> valutando il ruolo di queste due raccolte nell’evoluzione <strong>de</strong>l<br />

madrigale partenopeo, consi<strong>de</strong>rate come una specie di “ponte stilistico” tra le vite musicali<br />

romane e napol<strong>et</strong>ane.<br />

Terza parte – Il terzo libro <strong>de</strong> madrigali a cinque voci<br />

(1597) o l’artificiosa ariosità<br />

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