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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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nella quale uno pensa o crede di poter edificare sulla terra qualcosa di buono o<br />

di santo.<br />

Paolo parla qui dell’illusione della sapienza. Si cade in questo peccato quando<br />

ci si crede saggi, intelligenti, sapienti, ma fuori e senza la croce di Cristo, senza<br />

e fuori la sequela di Gesá fino al Golgota.<br />

Chi vuole essere vero sapiente si deve fare stolto, deve cioÅ abbracciare in<br />

tutto e per tutto la stoltezza e la follia della croce; deve vivere cioÅ la sequela di<br />

Cristo Gesá fino in fondo.<br />

Che cosa Å la sequela di Cristo Gesá se non prendere la propria croce,<br />

rinnegare se stessi e seguire il Maestro? E dove va il Maestro se non in<br />

Gerusalemme per essere condannato a morte e alla morte di croce?<br />

Come puà un cristiano dirsi tale se invece di rinnegare se stesso, si esalta e<br />

altro non cerca nella comunitÖ se non come innalzare la sua gloria al di sopra<br />

degli altri, come far sâ che la sua voce superi ogni altra voce, anzichÇ pensare<br />

come farsi umile, mite di cuore, povero in spirito, semplice, imitando in tutto e<br />

per tutto il Cristo Gesá che si fece l’ultimo degli uomini perchÇ dalla sua umiltÖ<br />

tutta la gloria salisse al Padre suo che Å nei cieli?<br />

La vera sapienza Å Cristo Crocifisso. Chi vuole diventare sapiente non deve<br />

mai levare lo sguardo da Cristo Gesá. Per abbracciare Cristo, bisogna<br />

abbracciarlo sulla croce e divenendo crocifissi come Lui. Questa per il mondo Å<br />

stoltezza, vera follia. Ebbene, Paolo vuole per i Corinzi proprio questa stoltezza:<br />

divenire crocifissi con Cristo e in Lui, perchÇ solo cosâ si acquisisce la vera<br />

sapienza. ä vera sapienza perchÇ il cristiano mangia dell’albero della vita e<br />

diviene anche lui fonte di vita per il mondo intero.<br />

L’illusione del cristiano Å quella di credersi sapiente lontano dalla croce di<br />

Cristo, lontano dalla sua umiliazione, di credersi sapiente evitando e sfuggendo<br />

la croce, anzichÇ cercarla come unico fondamento della sua saggezza ed<br />

intelligenza.<br />

[19]perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta<br />

scritto infatti: Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia.<br />

La sapienza di questo mondo Å l’abolizione della croce di Cristo Gesá.<br />

Se Dio ha pensato nel suo disegno eterno la salvezza per mezzo della croce,<br />

se la croce Å l’unica sapienza possibile dopo il peccato dell’uomo, e questa<br />

sapienza Å divina, oltre che eterna e universale, vale cioÅ per ogni uomo che<br />

viene in questo mondo, chi dichiara la croce una stoltezza e una follia, Å un<br />

uomo del tutto carnale, un uomo mondano, uno che Å posseduto da una falsa<br />

sapienza.<br />

ä proprio della sapienza riconoscere la sapienza, cercare la sapienza; come Å<br />

proprio della veritÖ riconoscere la veritÖ e cercarla ovunque essa si trovi. Se cià<br />

che noi diciamo sapienza e veritÖ dichiara stoltezza e falsitÖ la croce, che Å la<br />

sapienza eterna di Dio, la veritÖ unica e per sempre del Signore Dio, significa<br />

che la sua non Å vera sapienza, e se non Å vera sapienza Å semplicemente<br />

stoltezza.<br />

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