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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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[26]Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma<br />

non come chi batte l'aria,<br />

Paolo invece ci insegna un’altra veritÖ, che Å poi la veritÖ di Cristo e di Dio, la<br />

veritÖ dello Spirito Santo e della Chiesa guidata da Lui verso la veritÖ tutta<br />

intera.<br />

La sua veritÖ Å semplice, pura, cristallina. Prima di tutto egli insegna che<br />

bisogna sâ andare per il mondo, ma non come un girovago, come uno senza<br />

meta; bisogna essere a tempo pieno missionari del Vangelo, pellegrini di Gesá,<br />

suoi araldi e testimoni, banditori della sua buona novella, ma avendo nel nostro<br />

cuore una meta ben precisa da raggiungere.<br />

La nostra metÖ Å il conseguimento della beatitudine eterna e tutto cià che<br />

diviene per noi impedimento a che questa beatitudine si possa raggiungere, Å<br />

giusto che ce ne distacchiamo. Occorre tutta la forza e la fermezza dello Spirito<br />

Santo, ma dobbiamo agire cosâ, altrimenti si rischia la nostra salvezza eterna.<br />

Questa regola Å essenziale, di primaria importanza. Essa Å tutto per noi. Va<br />

osservata con scrupolositÖ, con coscienza retta, con cuore puro, libero, sereno.<br />

Senza questa regola a poco a poco si perde anche il fine per cui noi siamo<br />

missionari. Se lo abbiamo perso per noi il fine per cui siamo cristiani, non<br />

possiamo conservarlo per gli altri.<br />

Se un missionario del Vangelo ha smarrito lui la meta del suo correre come<br />

potrebbe inculcarla agli altri; se non sa neanche lui perchÇ crede nel Vangelo e<br />

vi crede per conseguire la vita eterna, come farÖ a dare questa finalitÖ agli altri?<br />

Molta mediocritÖ cristiana oggi nasce dalla perdita del fine che i responsabili del<br />

Vangelo nella Chiesa hanno operato nella loro vita.<br />

Avendo perso essi la meta della loro fede e della loro speranza, come posso<br />

darla agli altri? Nasce pertanto un cristianesimo orizzontale, senza tensione<br />

verso la salvezza dell’anima, senza finalitÖ di vita eterna e quindi senza<br />

desiderio e anelito di santitÖ.<br />

Nasce il cristianesimo che convive con il peccato; nasce il cristianesimo della<br />

commiserazione dell’uomo e della giustificazione dei suoi misfatti; nasce il<br />

cristianesimo che non toglie il peccato dal mondo, ma che vi convive e di cui si<br />

rende anche partecipe e complice.<br />

Solo chi cammina verso il regno e vi cammina bene saprÖ e potrÖ aiutare gli<br />

altri a camminare; solo chi mette ogni cura per la salvezza della sua anima ne<br />

potrÖ mettere altrettanta per la salvezza delle anime di quanti il Signore pone<br />

sul suo cammino perchÇ siano da lui guidati verso il Paradiso.<br />

Il missionario del Vangelo in certo qual modo Å come MosÅ; egli deve guidare il<br />

popolo nella terra promessa. Se MosÅ avesse perso lui la speranza della terra<br />

promessa, o si fosse giÖ pensato in essa, il popolo ancora sarebbe lâ a marcire<br />

nel deserto.<br />

ä quanto Å accaduto a buona parte del popolo cristiano; esso marcisce nel<br />

deserto perchÇ i missionari del Vangelo si sono dimenticati che la loro<br />

vocazione Å alla terra promessa del cielo e che il loro ufficio, ministero e<br />

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