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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Tutto deve avvenire per il Vangelo. Ogni ministro del Vangelo deve sapere<br />

una sola veritÖ, secondo questa veritÖ egli deve vivere, in questa veritÖ morire.<br />

Ogni ministro del Vangelo Å stato chiamato da Cristo Gesá per diffondere la sua<br />

Parola sulla terra. Lui ha una relazione unica, particolare, indissolubile con la<br />

Parola. Per la Parola deve vivere e per la Parola morire, per la Parola deve<br />

incontrare gli uomini e per la Parola lasciarli. Per il Vangelo ci si incontra e per il<br />

Vangelo ci si lascia. Ci si incontra per conoscere la Parola di Cristo Gesá, ci si<br />

lascia perchÇ altri devono conoscere la stessa Parola, che Å l’unica via di<br />

salvezza per loro. Quando il ministro del Vangelo si incontra o si lascia, ma non<br />

per il Vangelo, in quel momento non Å piá ministro del Vangelo, Å<br />

semplicemente uno che cammina per conto proprio, che segue i sentimenti e i<br />

moti del suo cuore, uno che ha messo la sua persona al posto del Vangelo.<br />

Quando questo avviene, non si genera piá salvezza nel mondo. Il Vangelo non<br />

splende piá nel ministro e il ministro senza Vangelo non serve nÇ a Dio, nÇ agli<br />

uomini. Quando questo avviene, si fa di un fatto di salvezza, un evento<br />

puramente umano, di uomini con uomini per le cose degli uomini, e non piá per<br />

le cose di Dio.<br />

Nella gratuità, nella benedizione, nella sopportazione. Il ministro del<br />

Vangelo ha un suo comportamento obbligato. Ha una sua particolare regola<br />

morale da osservare, mentre va per il mondo per predicare il glorioso Vangelo<br />

di Cristo Signore. Egli deve operare nella gratuitÖ, nella benedizione, nella<br />

sopportazione. Non puà fare del Vangelo un motivo di lucro. Se per un solo<br />

istante questa idea, o questo desiderio passasse per la sua mente, egli sarebbe<br />

esposto alla totale vanificazione della sua opera missionaria. La ricompensa<br />

egli dovrÖ solo attenderla da Dio, non in questa vita, nell’altra, nel regno dei<br />

cieli. La gratuitÖ deve essere assoluta, in tutto, in ogni cosa. Deve rinunciare<br />

anche ad un bicchiere di acqua, se in qualche modo potrebbe apparire che lui<br />

predica il Vangelo per quel bicchiere di acqua. Tanta deve essere la libertÖ in<br />

chi va per il mondo a predicare Cristo e questi Crocifisso. Nella predicazione del<br />

Vangelo lui verrÖ ostacolato. Gli ostacoli possono concludersi anche con la sua<br />

crocifissione, sia spirituale, che morale. Egli, in ogni circostanza, deve sempre<br />

benedire. La benedizione Å la risposta al male del mondo che si riversa su di<br />

lui. Terza regola di vita per il ministro del Vangelo Å fare ogni cosa sopportando<br />

tutto, mai lamentandosi, ma sempre affidando la sua causa a Dio perchÇ voglia<br />

aiutarlo, sorreggerlo, liberarlo, se cosâ Å nel suo mistero eterno e se giova alla<br />

causa del Vangelo che egli Å chiamato a predicare nella piá grande<br />

sopportazione di ogni contrarietÖ che accompagnerÖ sempre i suoi passi.<br />

Unità nella missione profetica, regale, sacerdotale. Per predicare il Vangelo<br />

secondo veritÖ Å necessario che ognuno riunifichi nella sua persona le tre<br />

missioni conferite al momento del battesimo. Con la missione profetica egli<br />

dovrÖ ricordare la Parola del Vangelo ad ogni uomo con il quale viene a<br />

contatto. Ma il Vangelo Å vittoria sul male, sul peccato, sulla disobbedienza, su<br />

ogni vizio. Chi annunzia il Vangelo, chi vuole ricordarlo come si conviene, oltre<br />

che profeta, deve essere anche re, vittorioso sul male, libero da esso, uno che<br />

governa sul bene, ma non Å governato, non Å schiavo del male. Questa Å la<br />

regalitÖ. Deve essere anche sacerdote. Uno puà dire la parola, puà anche<br />

mostrarla operante in lui, ma chi dona la grazia della conversione Å solo il<br />

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