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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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pensieri umani, che hanno solo la parvenza della veritÖ e della fede. In veritÖ<br />

essi non contengono nulla della potenza liberatrice e redentrice del Vangelo.<br />

Molta fede oggi Å vana; molta fede non conduce alla salvezza, perchÇ essa Å<br />

fondata su un Vangelo modificato, cambiato, annullato, ridotto a pensieri umani.<br />

Anche questo deve essere detto per amore della veritÖ; lo esige la salvezza di<br />

molte anime che sono cadute in questa trappola preparata loro dalla sapienza<br />

terrena e mondana di molti uomini che si dicono di fede, mentre hanno ridotto il<br />

Vangelo di Dio, l’unica parola di vita eterna, a vanitÖ e a stoltezza.<br />

[3]Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che<br />

cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,<br />

Cià che Paolo ha annunziato ai Corinzi non proveniva da lui, dal suo cuore,<br />

dalla sua mente. Lui stesso lo ha ricevuto. La via della fede Å questa: si riceve e<br />

si trasmette; si trasmette quello che si Å ricevuto, lo si trasmette integralmente,<br />

senza alcuna variazione, senza togliere e senza aggiungere.<br />

Senza fedeltÖ non c’Å trasmissione; ma anche senza aver ricevuto non c’Å<br />

trasmissione; non c’Å salvezza.<br />

Il Vangelo ha bisogno, per produrre frutti di vita eterna, di essere ricevuto e di<br />

essere trasmesso, fedelmente lo si riceve, fedelmente lo si trasmette. Questa<br />

legge vale fino alla consumazione dei secoli.<br />

Cosa ha ricevuto Paolo e cosa ha trasmesso? Che Cristo Å morto per i nostri<br />

peccati secondo le Scritture.<br />

Si tratta del sacrificio vicario del Servo del Signore preannunziato da Dio<br />

mediante i suoi profeti lungo tutto l’arco dell’Antico Testamento.<br />

Il peccato dell’uomo Å espiato da Cristo Gesá. Chi vuole che gli venga<br />

perdonato, deve credere in quella morte, deve credere in Cristo che Å morto per<br />

lui, perchÇ il suo debito venisse tolto.<br />

ä questa la veritÖ del Vangelo. Da essa tutto il resto dipende, ma anche tutto il<br />

resto si comprende. Tutto il Vangelo si fonda su questa veritÖ.<br />

Se non si crede nella morte vicaria di Cristo, patita in nostra vece, subita per<br />

noi, perchÇ il peccato fosse cancellato dalla nostra vita, sarebbe una cosa vana,<br />

inutile credere in Cristo Gesá. Solo Cristo Å morto per i nostri peccati; solo in<br />

Lui e per Lui l’uomo ottiene la giustificazione, cioÅ il passaggio dalla morte alla<br />

vita, nella completa liberazione del suo debito di morte contratto presso il Padre<br />

celeste.<br />

Questa veritÖ deve essere sempre trasmessa e sempre accolta come veritÖ<br />

essenziale del messaggio evangelico. Oggi c’Å confusione all’interno del<br />

cristianesimo perchÇ Å venuta a mancare questa veritÖ nella sua piá pura<br />

essenzialitÖ.<br />

Oggi si crede che il peccato Å tolto per il semplice fatto che Cristo Å morto sulla<br />

croce, indipendentemente dalla fede dell’uomo, dall’ascolto del Vangelo, dalla<br />

vita secondo il Vangelo. Affermare che Cristo Å morto per i nostri peccati non<br />

significa che essi vengano tolti indipendentemente dall’annunzio e dalla fede in<br />

Cristo e dalle conseguenze morali e spirituali che l’annunzio e la fede devono<br />

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