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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Gesá stesso lo aveva detto nel Vangelo: nessuno puà servire a due padroni. O<br />

amerÖ l’uomo e odierÖ l’altro, o odierÖ l’uno e amerÖ l’altro. Non si puà servire a<br />

Dio e a Mammona.<br />

Quanto Cristo dice, Paolo lo applica alla stessa maniera all’amore per Cristo e<br />

per le cose del mondo. Non si puà amare Cristo in modo vero, autenticamente<br />

vero, quando ci si sposa, perchÇ non si puà dare a Lui interamente la vita.<br />

La vita Å stata donata alla donna o all’uomo, e servendo la donna o l’uomo nel<br />

matrimonio che si arriva a Cristo.<br />

Non si puà servire e amare Cristo direttamente, con un amore unico e indiviso.<br />

Cristo lo si ama perchÇ si osservano i comandamenti, perchÇ lo si ha nel cuore.<br />

Tuttavia il nostro amore non Å esclusivo per lui.<br />

ä questa esclusivitÖ che pone problema. PerchÇ Cristo prima che veritÖ, prima<br />

che comandamento, prima che norma, prima che legge, prima che Vangelo da<br />

osservare, prima di ogni altra cosa, Cristo Å Persona vivente, Å Dio vivente.<br />

Come Persona vivente, come Dio vivente gli si puà dare tutta intera la propria<br />

vita? Si puà offrire tutto di noi per amare Lui e la sua volontÖ in modo diretto,<br />

senza passare attraverso le creature?<br />

Questo Å il problema, il nodo cruciale da sciogliere. Paolo ha sciolto questo<br />

nodo e dice che Å possibile donare la nostra vita interamente a Cristo per<br />

amare Lui e la sua volontÖ, la sua Persona e la sua missione, senza passare<br />

attraverso le creature.<br />

Se si vuole dare interamente la vita alla causa del regno e a Cristo, Principe del<br />

regno, non la si deve dare a nessun altro. Se la si dona ad un altro nel<br />

matrimonio, non la si puà dare direttamente a Cristo, la si dona indirettamente.<br />

Se questa non Å la nostra volontÖ, perchÇ la si vorrebbe dare direttamente,<br />

neanche questo Å possibile. La nostra vita Å stata giÖ donata. L’uomo entra<br />

allora in una grave difficoltÖ.<br />

Vorrebbe amare Cristo direttamente, vorrebbe dedicarsi a Lui senza<br />

mediazione alcuna. La realtÖ Å ben diversa. Deve occuparsi delle cose di<br />

questo mondo, deve occuparsi come piacere alla sua donna.<br />

Il suo cuore, anche se lui lo volesse, non puà essere interamente di Cristo<br />

Gesá. Il suo cuore appartiene in qualche modo, e in modo anche<br />

preponderante, al mondo e a tutto cià che al mondo appartiene, o Å frutto del<br />

mondo.<br />

[34]e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si<br />

preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello<br />

spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come<br />

possa piacere al marito.<br />

L’uomo sperimenta in sÇ questa divisione. Vorrebbe essere di Cristo,<br />

appartiene al mondo e alla sua donna; Å della sua donna e appartiene al mondo<br />

e vorrebbe non esserlo. La scelta non si puà annullare; una volta fatta deve<br />

essere portata a compimento sino alla fine dei nostri giorni. Non si puà tornare<br />

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