15.06.2013 Views

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ogni comunitÖ; Å un Maestro saggio e prudente, ma Å soprattutto un vero<br />

Adoratore della veritÖ dello Spirito di Dio.<br />

Solo chi possiede queste doti puà essere guida in una comunitÖ. Solo chi Å in<br />

sintonia con lo Spirito Santo puà dettare norme pratiche che da una parte<br />

esaltano l’azione dello Spirito, non la impediscono, anzi la richiedono e dall’altra<br />

rispettano la finalitÖ propria di ciascun dono celeste che Å per la crescita bene<br />

armoniosa dell’intero popolo di Dio.<br />

[28]Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e<br />

parli solo a se stesso e a Dio.<br />

In questo versetto l’ordine Å perentorio, assoluto. Dono delle lingue e<br />

interpretazione sono un'unica manifestazione dello Spirito.<br />

Se manca l’interpretazione, il parlare secondo il dono delle lingue deve essere<br />

omesso. Occorre che si faccia silenzio.<br />

A questa legge non ci sono deroghe. Essa Å legge assoluta. Il motivo lo<br />

abbiamo spesse volte ripetuto. Non si edifica la comunitÖ.<br />

Questo non significa che chi possiede il dono delle lingue non possa parlare in<br />

lingue, debba non esercitare questo dono.<br />

Puà esercitarlo, ma privatamente. Puà parlare a Dio e a se stesso con questo<br />

dono, ma non nella comunitÖ. PerchÇ si usi nella comunitÖ questo dono, Å<br />

indispensabile che vi sia anche l’interpretazione.<br />

[29]I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino.<br />

Anche per i profeti valgono le regole sopra menzionate. Come per le lingue non<br />

tutti possono parlare nella stessa riunione, cosâ Å per i profeti. Anche loro<br />

devono essere in pochi a parlare. Il numero lo conosciamo giÖ: due o tre.<br />

Paolo non vuole che tutti parlano perchÇ sorgerebbero confusioni nella<br />

comunitÖ, oltre che si rivelerebbe un esercizio che potrebbe creare molta<br />

confusione.<br />

Se tutti parlano, tutti devono ascoltare. Molte parole potrebbero andare perdute.<br />

Lo Spirito Santo parlerebbe a vuoto, parlerebbe ma sarebbero pochi quelli che<br />

lo ascoltano, ma soprattutto parlerebbe ma poi poche delle sue parole<br />

entrerebbero nei cuori.<br />

Questa norma vale per ogni assemblea. Occorre evitare ogni lungaggine e<br />

soprattutto ogni affollamento o ingorgo di parole indirizzate alla mente e al<br />

cuore.<br />

Paolo conosce la fragilitÖ della mente umana e quanto puà durare la sua<br />

attenzione. Per questo vuole che vi sia brevitÖ nel linguaggio e anche nella<br />

durata. Se fossero tutti a parlare, si andrebbe veramente per le lunghe e questo<br />

stanca e impedisce che le parole pronunciate possano entrare nel cuore.<br />

Giudicare in questo versetto non va preso in senso morale, ma in senso di<br />

discernimento. Ognuno, ascoltando lo Spirito di Dio che parla attraverso i<br />

profeti, deve saper discernere, quindi giudicare, cià che Å per lui, poichÇ<br />

sicuramente qualcosa Å anche per lui, e cià che Å per gli altri. Questo<br />

493

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!