PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

Paolo proclama ora la superioritÖ dell’uomo spirituale, dell’uomo cioÅ mosso e
governato dallo Spirito del Signore.
Il suo spirito giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.
PerchÇ? Ma prima di tutto: cosa Å il giudizio di cui si parla?
Il giudizio di cui qui si parla Å il sano discernimento sul bene e sul male, sul vero
e sul falso, su cià che Å giusto e cià che Å ingiusto, su quanto Å volontÖ di Dio e
su quanto invece non lo Å.
Come si puà constatare l’uomo spirituale vive di perfetta conoscenza del
mistero di Dio e alla luce di questo mistero legge la storia personale e
comunitaria, dei popoli e delle nazioni, legge ogni evento ed avvenimento che
giorno per giorno succedono nel tempo degli uomini, ma lo legge alla luce della
sapienza, dell’intelligenza, della veritÖ dello Spirito del Signore e lo inquadra
nella sua essenza di bene o di male, di giusto o di ingiusto, di vero o di falso, di
conforme alla volontÖ di Dio o di non conforme.
Vede l’uomo spirituale cià che porta salvezza in questo mondo e cià che invece
allontana dalla salvezza. Ogni situazione, ogni pensiero, ogni opera, ma anche
ogni evento ed avvenimento dall’uomo spirituale Å giudicato secondo la legge
dell’Altissimo che egli conosce perchÇ gliel’ha messo nel cuore e
nell’intelligenza lo Spirito Santo di Dio.
Questo spiega perchÇ i santi hanno questa grande capacitÖ di liberarsi da tutto
cià che non Å piá volontÖ di Dio, anche se un tempo lo Å stato, nelle forme di
attuare la sua parola, per iniziare cammini veramente nuovi, giusti, piá
rispondenti alle attese degli uomini da condurre a Dio.
Mentre chi non Å santo, chi non Å uomo tutto spirituale neanche si accorge di
cià che va e di cià che non va nella sua vita e nella vita dei suoi fratelli e
continua a ripetere azioni che non servono per la salvezza, anzi a volte
giustificano e radicano l’uomo nel suo peccato e nella sua durezza di cuore.
In questo versetto Å detto anche che l’uomo spirituale non puà essere giudicato
da nessuno. Il motivo Å uno solo. Chi puà giudicare l’azione dell’uomo spirituale
Å solo un altro uomo spirituale, ma con lo stesso spessore di santitÖ, altrimenti
deve rimanere in silenzio, stare muto, perchÇ gli manca la luce, la grazia, la
veritÖ, la giustizia, la volontÖ di Dio che muove l’uomo spirituale ad agire.
Chi potrÖ mai capire perchÇ un uomo spirituale faccia una cosa o un’altra, dica
una parola o un’altra? Nessuno. Nessuno infatti possiede la luce dello Spirito
Santo che anima e muove l’uomo spirituale ad agire.
Gesá non era capito da nessuno nelle sue parole, nelle sue opere, nelle sue
decisioni. Per questo ha detto: beato colui che non si scandalizzerÖ di me.
Beato colui che non giudicherÖ la mia azione, la mia parola, la mia opera, ma
l’accoglierÖ con cuore semplice e puro, la vivrÖ nella rettitudine di una
coscienza che si fida totalmente di me, perchÇ sa che io non posso fare se non
cià che Å gradito al Signore.
Chi vive a contatto con un uomo (o anche donna) spirituale, non deve mai
cadere nella tentazione del giudizio. Non puà giudicare, perchÇ Å privo della
saggezza dello Spirito che ha mosso e muove l’uomo spirituale. PoichÇ carente
86