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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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cuore dell’uomo, che non Å sempre puro e santo dinanzi a Dio - egli deve subito<br />

rinunciare ai suoi diritti, ad ogni altro privilegio inerente alla persona del<br />

missionario. Il Vangelo deve essere libero dalla persona di chi lo annuncia.<br />

Vangelo e missionario non devono aver alcun punto di contatto, se non quello<br />

della predicazione. Tutto il resto deve essere abolito, anche i diritti sanciti dallo<br />

stesso Dio.<br />

PerchÇ tutto questo? Per amore della salvezza del fratello. Nulla nel missionario<br />

deve divenire impedimento a che l’altro possa accogliere il Vangelo e lasciarsi<br />

salvare da esso.<br />

Questa caritÖ deve coinvolgere ogni altra azione, anche la piá lecita e la piá<br />

santa. A tutto, veramente a tutto, deve rinunciare il missionario del Vangelo<br />

quando attorno a lui sorge il dubbio, il sospetto, la diceria, la cattiva parola, la<br />

mormorazione che un suo gesto, una sua parola, un suo comportamento rende<br />

opaco il Vangelo che egli annunzia.<br />

La salvezza delle anime richiede anche questo sacrificio, richiede tutto e tutto<br />

bisogna sacrificare per la salvezza delle anime.<br />

[13]Non sapete che coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal<br />

culto, e coloro che attendono all'altare hanno parte dell'altare?<br />

Qui Paolo si rifÖ alla Legge antica. Sacerdoti e Leviti non avevano avuto alcuna<br />

porzione di terra nella spartizione della Palestina.<br />

Loro parte di ereditÖ era il Signore e ogni Israelita era obbligato a pagare la<br />

decima di tutto per il loro sostentamento.<br />

In piá per ogni offerta presentata all’altare, tutto cià che non veniva bruciato in<br />

onore del Signore era per il loro sostentamento. Questo sanciva la Legge del<br />

Levitico.<br />

Questa Legge era stata data perchÇ Sacerdoti e Leviti si interessassero del<br />

culto da celebrare in onore del Signore e di tutti gli altri adempimenti che li<br />

riguardavano senza distrazioni, senza pensare alle cose di questo mondo,<br />

senza avere altro interesse su questa terra se non quello di servire il Signore in<br />

santitÖ, in grande dignitÖ, mettendo ogni attenzione e tutto il tempo necessario<br />

per la gloria di Dio che saliva a lui attraverso il culto e tutte le altre opere proprie<br />

dei sacerdoti e dei leviti.<br />

L’onore e la gloria del Signore meritava tutto questo. Per la gloria e l’onore del<br />

Signore tutto il popolo era obbligato a partecipare, secondo modalitÖ e usanze<br />

strettamente codificate. Nessuno poteva sottrarsi a questo obbligo che<br />

riguardava l’onore e la gloria da tributare al Signore.<br />

Sappiamo dai profeti quanto il Signore amava l’onore del suo culto; sappiamo<br />

pure che sovente i sacerdoti e i leviti abbandonavano il culto per dedicarsi alle<br />

cose di questo mondo.<br />

Il danno era gravissimo. Il popolo veniva privato sia del culto che<br />

dell’insegnamento della legge con il conseguente degrado morale e spirituale<br />

che ne conseguiva.<br />

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