PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

con potenza, efficacia, con tanta conversione dei cuori. La forza del cristiano
non Å in sÇ, Å fuori di sÇ; non Å nell’uomo, Å in Dio; non Å sulla terra, ma nel
cielo. In Dio, nel cielo, nello Spirito Santo, in Cristo essa deve essere
perennemente attinta. Il cristiano Å colui che vive con il corpo sulla terra, ma
con la mente fissa nel cielo. Nel cielo attinge la veritÖ, la grazia, il bene, l’amore,
la speranza, ogni altra virtá, che porta sulla terra per riversarli sul mondo, come
acqua che feconda e dÖ la vita a tutto cià che Å riarso.
Nel mistero della fede. La fede dice riferimento interiore ed esteriore, visibile e
invisibile alla Parola di Dio. Non c’Å fede senza Parola, perchÇ senza Parola
non c’Å veritÖ di fede. Senza Parola, ci sono solo credenze. La fede dell’uomo Å
la Parola di Dio. La Parola non Å stata affidata al singolo; Å stata consegnata
alla Chiesa. ä la Chiesa la Maestra che deve spiegarla, insegnarla,
interpretarla, comprenderla nella sua piá pura veritÖ. Ma neanche la Chiesa Å
stata lasciata sola a se stessa. La Chiesa deve attimo per attimo frequentare la
scuola dello Spirito Santo. ä Lui il Maestro perenne, invisibile della Chiesa. ä
Lui che deve condurla di veritÖ in veritÖ fino alla veritÖ tutta intera. ä Lui che nel
tempo degli uomini aleggia sulla Chiesa e la feconda di veritÖ salutare, di veritÖ
che genera la santitÖ, di veritÖ che libera l’uomo dalle molteplici schiavitá di
falsitÖ nelle quali ogni giorno si immerge. Alla scuola dello Spirito Santo bisogna
andare da santi, altrimenti lo Spirito non puà agire nel nostro cuore, perchÇ il
peccato Å la prima chiusura alla veritÖ di Cristo, dello Spirito, del Padre. Oggi un
grave pericolo incombe sulla Chiesa. Pensare la veritÖ, dire la veritÖ,
annunziare la veritÖ senza la Parola, senza lo Spirito Santo, senza la santitÖ.
Fede in Cristo e missione. La vocazione del cristiano, di ogni uomo, Å quella
di divenire Cristo. Cristo Å l’inviato del Padre, il Missionario, il Servo, Colui che Å
venuto a rivelarci il Padre, a darci il Padre, ma a darcelo dall’alto della croce, a
portarlo nel mondo attraverso la via dell’obbedienza. Non puà esserci difformitÖ
di vita tra Cristo e il cristiano. Non puà esserci neanche difformitÖ di missione.
Non puà esserci difformitÖ di forma nella missione. Il cristiano deve compiere la
stessa missione che fu di Cristo, deve svolgerla nell’obbedienza, fino alla morte
e alla morte di croce. Deve dare Cristo facendosi a lui obbediente in tutto,
compiendo ogni Parola che Å uscita dalla sua bocca.
La fedeltà di Dio. Dio Å fedele al suo amore; Å fedele ad ogni Parola uscita
dalla sua bocca. Chi vuole conoscere la fedeltÖ di Dio deve necessariamente
conoscere la sua Parola. La fedeltÖ di Dio Å Cristo Gesá. La fedeltÖ di Dio Å la
Croce di Cristo Gesá. La Croce di Cristo Gesá dimostra che Dio Å capace di
essere fedele fino al dono supremo di se stesso, fino alla morte. Non muore il
Padre, muore il Figlio. La morte del Figlio per amore nostro Å il segno e anche
la realtÖ dell’amore di Dio per noi e della sua fedeltÖ a questo amore. La fedeltÖ
dell’amore Å fino alla morte, Å oltre la morte; Å nella risurrezione gloriosa e nella
nostra vocazione all’eternitÖ nel corpo glorioso di Cristo Signore.
Unanimità nella comunità. Tutto questo mistero di amore non Å recepito dalla
ComunitÖ, se in essa regnano discordie, divisioni, partiti, superbia, gelosia,
invidia, scandalo e ogni altro genere di peccato, compreso l’incesto e lo
scandalo. Questo succede ogni qualvolta si dimentica il mistero di Cristo Gesá.
Se cià avviene, Å il segno che c’Å nella comunitÖ una dissociazione da Cristo,
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