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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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La squalifica, l’espulsione dal regno di Dio Å reale, non ipotetica, non Å<br />

immaginaria. FinchÇ il missionario del Vangelo non crederÖ lui stesso in questa<br />

veritÖ e su di essa non costruirÖ la sua vita, avremo sempre un cristianesimo<br />

mediocre, senza tensione verso la santitÖ, senza incidenza alcuna sulla vita<br />

spirituale degli altri.<br />

Paolo teme di perdere un giorno la sua anima. Questo timore lo mette in<br />

guardia e lo salva. Salvando se stesso Å nella condizione ottimale di salvare gli<br />

altri.<br />

La salvezza della propria anima e la fede nella necessitÖ di salvare la propria<br />

anima diventa il perno su cui Å possibile costruire la salvezza delle altre anime.<br />

Senza questo perno il cristianesimo gira a vuoto e si consumano inutilmente<br />

tutte le sue energie, spirituali e materiali.<br />

ä questo che Paolo ci vuole insegnare e ce lo insegna con tutta la sapienza<br />

ispirata che abita nel suo cuore, muove la sua anima, illumina il suo spirito,<br />

dirige il suo corpo nell’acquisizione di ogni virtá per essere uno strumento<br />

idoneo per traghettare la sua anima nel regno dei cieli.<br />

Beata quella comunitÖ a capo della quale c’Å un responsabile del Vangelo che<br />

crede fermissimamente nella necessitÖ e nell’obbligo che egli ha di condurre nel<br />

porto del cielo la propria anima, che si affatica e lotta per non essere<br />

squalificato da Dio quando si presenterÖ al suo cospetto. Da questa fede e da<br />

questa lotta un bene spirituale immenso si riverserÖ sulla sua comunitÖ e<br />

porterÖ in essa tanti altri frutti di salvezza e di vita eterna.<br />

Infelice invece quella comunitÖ nella quale il responsabile del Vangelo non<br />

crede nella responsabilitÖ che ha di condurre la sua anima nel cielo e che<br />

pensa che essa Å giÖ salvata dal sacrificio di Cristo in croce.<br />

Questa comunitÖ non conoscerÖ la luce della vita; tutto quello che si opererÖ in<br />

essa Å solo a servizio del peccato dell’uomo e perchÇ l’uomo rimanga nella sua<br />

miseria spirituale.<br />

La storia attesta la veritÖ di Paolo.<br />

GESÙ CRISTO, E QUESTI CROCIFISSO<br />

Il Vangelo è Parola. La Parola è carne. Quando noi parliamo di Vangelo<br />

diciamo che il Vangelo Å Parola di Cristo, che Å la Parola di Cristo Gesá.<br />

Sovente dimentichiamo di dire semplicemente che il nostro Vangelo Å Cristo. ä<br />

Lui la lieta novella che Dio fa risuonare presso l’umanitÖ tutta intera. Cristo<br />

Gesá Å la grazia, la misericordia, la benevolenza, l’amore del Padre riversato<br />

interamente su di noi. Cristo Gesá, che Å il Vangelo di Dio, non lo Å solamente<br />

come semplice e pura notizia di una salvezza promessa e offerta, annunziata e<br />

data. Cristo Gesá, storicamente, Å l’amore del Padre; concretamente, Å la sua<br />

benevolenza; operativamente, Å la sua misericordia; fattivamente, Å il suo<br />

perdono e la sua grazia. In Cristo Gesá il Vangelo Å opera, perchÇ Å carne, vita,<br />

corpo offerto e sacrificato, inchiodato sulla croce per noi. Da questa breve<br />

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