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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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nella caritÖ che lo ha spinto a dare la vita per noi, in quella relazione con lo<br />

Spirito del Signore che lo spingeva, lo muoveva sempre nel compimento della<br />

volontÖ del Padre. Realizzando la sua vita come obbedienza a Dio, il cristiano<br />

cammina di risurrezione in risurrezione, di vita in vita, fino al completamento in<br />

lui della formazione dell’uomo nuovo, che avviene quando non si ha piá alcuna<br />

relazione con il peccato, nÇ con quello mortale e neanche quello veniale, che<br />

indebolisce l’anima e la rende incline verso la trasgressione dei comandamenti<br />

in materia grave. Man mano che si compie questa risurrezione spirituale, anche<br />

il corpo viene preparato a risorgere con Cristo nell’ultimo giorno, ma prima<br />

dovrÖ subire l’ultima pena dovuta al peccato originale, che Å quello del ritorno<br />

alla terra, per divenire terra e polvere del suolo.<br />

Il come della risurrezione dei corpi. Sappiamo che ci sarÖ la risurrezione.<br />

Sappiamo anche che il nostro corpo sarÖ trasformato in luce, in spirito, come<br />

Dio Å spirito, come gli Angeli del cielo sono spirito. Non ci sarÖ piá la<br />

dimensione materiale, ma il corpo sarÖ sempre il corpo dell’uomo e sarÖ quello<br />

che attualmente un uomo possiede, trasformato perà dalla potenza<br />

dell’Altissimo. Nessuno sa come questo accadrÖ. San Paolo ci dice come sarÖ il<br />

corpo ricomposto; ci dice che sarÖ glorioso, incorruttibile, spirituale, immortale.<br />

Ma come il Signore opererÖ tutto questo non Å stato oggetto di rivelazione.<br />

Gesá ci insegna che Å per la potenza dell’Altissimo che questo si compirÖ.<br />

Come dal nulla il Signore ha creato il cielo e la terra, l’uomo e ogni altro essere<br />

vivente, cosâ dalla polvere del suolo il Signore chiamerÖ in vita il nostro corpo, lo<br />

ridarÖ all’anima e sarÖ ricomposta la persona umana, fatta da Dio a sua<br />

immagine e somiglianza, creata per divenire una cosa sola con Cristo Gesá,<br />

rivestendo Lui, divenendo suo corpo, trasformandosi e conformandosi a Cristo<br />

Gesá in tutto. Quando San Paolo vuole spiegarci il come della risurrezione, usa<br />

l’immagine del seme. Questo cade in terra, muore, si trasforma quasi in terra,<br />

ma dal suo nucleo a poco a poco si forma la nuova pianta, il nuovo albero, il<br />

nuovo arbusto. Cià che Å stato seminato non Å cià che Å venuto fuori. Cosâ, cià<br />

che seminiamo nella terra al momento della morte non Å cià che verrÖ fuori.<br />

VerrÖ fuori un altro corpo, trasformato dalla Potenza dell’Altissimo. ä veritÖ:<br />

sarÖ il nostro corpo, l’anima lo riconoscerÖ, si unirÖ nuovamente ad esso, si<br />

riformerÖ la persona che Å stata distrutta dalla morte. Se non ci fosse la<br />

risurrezione dei corpi, la risurrezione finale, non avremmo neanche la<br />

risurrezione spirituale, l’uomo sarebbe per sempre nella morte; la persona<br />

umana non esisterebbe piá. Questa Å la vittoria di Cristo. Con la sua passione,<br />

morte e risurrezione egli ha fatto sâ che l’uomo non fosse in eterno prigioniero<br />

della morte fisica, ha fatto sâ che nel tempo non fosse prigioniero della sua<br />

morte spirituale. La risurrezione di Cristo possiamo definirla vera, nuova<br />

creazione dell’uomo. La risurrezione di Cristo Å l’atto di Dio di risposta al<br />

serpente che ingannando l’uomo, gli ha promesso di diventare come Dio. Ora,<br />

se vuole, l’uomo puà diventare come Dio, ma per diventarlo deve morire come<br />

Dio, per risorgere come Lui; muore la morte di Cristo al peccato, vive la vita di<br />

Cristo alla veritÖ, alla sapienza, alla saggezza, ad ogni mozione dello Spirito<br />

Santo; vive la vita di Cristo che Å solo nella Parola del Vangelo, che Å poi la sua<br />

stessa vita fatta parola per noi, perchÇ noi potessimo realizzarla in pienezza,<br />

secondo veritÖ e giustizia.<br />

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