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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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morte. Chi vuole risorgere a vita gloriosa con Cristo Gesá, chi vuole vincere la<br />

morte nell’eternitÖ, deve vincere il peccato nel tempo, deve esporre il suo corpo<br />

alla morte, per obbedienza, per ascolto e compimento della volontÖ del Padre.<br />

Se questo non avviene, non resta all’uomo che rimanere nella morte eterna per<br />

sempre. Questa veritÖ oggi Å negata, ignorata; si vive come se la morte eterna<br />

nell’inferno non fosse veritÖ di fede. Questo comporta che non vi sia piá alcun<br />

timore di Dio; comporta anche che vengono giustificati tutti i peccati.<br />

Questa illusione Å la morte stessa del vero cristianesimo, che Å compimento<br />

della vita di Cristo, oggi, in questo tempo, vita di santitÖ, di giustizia, di veritÖ, di<br />

amore, di speranza, perchÇ vita di obbedienza a Dio, vita da condurre al<br />

patibolo della croce, per manifestare al mondo tutta la gloria di Dio, il solo<br />

Signore della nostra esistenza.<br />

Questa illusione si vince se tutta la Chiesa, e non solo qualche predicatore<br />

sperduto, annunzia la veritÖ, ma soprattutto proclama le esigenze della<br />

redenzione che Cristo Gesá Å venuto a portare sulla terra. FinchÇ questo non<br />

avviene, finchÇ non ci sarÖ questa coralitÖ nella veritÖ, il cristianesimo non si<br />

potrÖ mai riprendere; la massa vivrÖ ai margini della veritÖ e quanto farÖ, lo farÖ<br />

solo perchÇ ormai divenuto tradizione storica, modo comune di pensarsi e di<br />

realizzarsi, ma solo esteriormente, non interiormente, non vitalmente, non<br />

santamente. La catechesi puà ridare tanto slancio alla vita cristiana. Speriamo<br />

che i predicatori del Vangelo si convincano e annunzino Cristo secondo veritÖ,<br />

giustizia, santitÖ.<br />

5° PRINCIPIO: LA BREVITÀ DEL TEMPO<br />

Ogni uomo Å chiamato a realizzare Cristo nella sua vita, a portare a<br />

compimento il suo mistero non solo di morte, ma anche di risurrezione, a<br />

compiere nella sua vita tutta la Parola del Signore, il suo Santo Vangelo.<br />

Per rapporto all’eternitÖ il tempo Å cosâ breve, che non puà essere paragonato<br />

neanche ad una goccia d’acqua per rapporto alla distesa di tutti gli oceani. Qui<br />

si tratta di un paragone finito. Gli oceani sono immensi, ma finiti; le gocce di<br />

acqua sono contabili, anche se il loro numero Å immenso. Tra eternitÖ e tempo<br />

non c’Å nessun paragone. L’eternitÖ Å l’infinito, cià che non si puà contare<br />

perchÇ non ha termine, non ha fine, non ha spazio, non ha numero. Il tempo<br />

invece Å cosâ breve, qualche attimo appena che ci Å dato di vivere su questa<br />

terra, tanto breve che non vale neanche la pena di lasciarsi conquistare il cuore<br />

da una qualsiasi cosa di questo mondo.<br />

Le cose di questo mondo non hanno valore. Hanno valore solo se sono<br />

trasformate in uno strumento di amore, di caritÖ, per portare agli altri la<br />

ricchezza della veritÖ e della grazia di Cristo Gesá, per recare loro il conforto<br />

della nostra vicinanza, che Å operativa, fattiva, impegno concreto a risolvere i<br />

loro problemi del quotidiano attraverso la nostra condivisione, cooperazione,<br />

comunione. Trasformata in caritÖ, ogni cosa della terra acquisisce un valore<br />

eterno, si cambia in un’eternitÖ infinita di gaudio e di gioia assieme a Cristo, in<br />

Dio.<br />

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