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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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conferisce la santitÖ di Dio, la sua divina caritÖ, il suo amore e la sua<br />

misericordia.<br />

Ricolmo della divina caritÖ, il cristiano inizia il suo vero processo di<br />

santificazione, che Å libertÖ da ogni forma di male, di ingiustizia, di menzogna,<br />

di ambiguitÖ, di ogni specie di tenebra morale che avvolge la persona e che le<br />

impedisce di camminare speditamente verso Dio per immergersi sempre di piá<br />

nella sua santitÖ, che Å caritÖ infinita, dono di se stesso all’uomo. Immerso nella<br />

santificazione dello Spirito Santo l’uomo puà amare secondo la veritÖ che Å Dio<br />

e che per Cristo, in Cristo e con Cristo Å stata comunicata all’uomo.<br />

Senza Cristo non c’Å santificazione per nessun uomo. Al massimo potrÖ esserci<br />

una giustizia naturale, una inclinazione buona per fare del bene. Senza Cristo,<br />

si Å nella vecchia natura, che Å incapace per se stessa di operare in tutto<br />

secondo la giustizia che Cristo ha rivelato all’uomo e nella giustizia che lo<br />

stesso Cristo ha creato per l’uomo, inserendolo in essa, nel momento stesso<br />

della sua giustificazione nelle acque del battesimo.<br />

Che nessun uomo si faccia illusioni: o accoglie Cristo Gesá ed entra in un<br />

cammino di santificazione, che dovrÖ portarlo fino alla perfezione e ai vertici<br />

della santitÖ; oppure sarÖ condannato a vivere entro i cardini della sua vecchia<br />

natura, con tutti i rischi e i pericoli che la natura umana comporta e porta in sÇ.<br />

Senza Cristo non c’Å vera, autentica santitÖ; senza Cristo al massimo ci potrÖ<br />

essere un bene naturale, o un bene che l’uomo crede tale, ma che in realtÖ non<br />

Å un bene secondo la giustizia di Dio.<br />

Cristo Gesá Å redenzione perchÇ in lui si Å compiuta la liberazione dell’uomo da<br />

ogni peccato, dalla morte eterna; si Å compiuta la liberazione dalla falsitÖ e<br />

dall’ambiguitÖ, da tutte quelle malvagitÖ che rendono l’uomo schiavo del suo<br />

peccato e della sua miseria spirituale.<br />

Cristo Gesá redime per liberazione e per introduzione. Egli libera dal peccato,<br />

dal male, dalla falsitÖ, dall’ignoranza, dalla stoltezza, dall’insipienza, dalla<br />

concupiscenza e da ogni altro vizio che avvolge la natura umana, ma non per<br />

lasciare poi l’uomo nuovamente nella sua vecchia natura. La sua liberazione Å<br />

anche introduzione. L’uomo viene introdotto nella grazia di Dio, nella sua veritÖ,<br />

nel suo amore, nella comunitÖ cristiana, diviene fratello dei molti figli dell’unico<br />

Padre, viene inabitato dallo Spirito del Signore che deve fare di lui una creatura<br />

del tutto particolare, perchÇ la deve rendere in tutto cristiforme, deiforme, tutta<br />

soprannaturalizzata.<br />

Senza Cristo Gesá non c’Å liberazione dal male sotto tutte le sue forme di<br />

schiavitá e di morte e non c’Å neanche introduzione nel regno di Dio. L’uomo<br />

vive nel mondo, pensa come il mondo, agisce come il mondo, si comporta<br />

come il mondo, vive cioÅ di vizio e di peccato, anche se al vizio e al peccato<br />

dona dei nomi di sacralitÖ e di santitÖ del tutto particolari. Senza Cristo la realtÖ<br />

resta e la storia ogni giorno attesta come senza di Lui l’uomo non Å redento,<br />

non Å uscito dal suo regno di tenebre, non Å entrato in quello della luce. Senza<br />

Cristo l’uomo Å prigioniero di se stesso e del suo peccato; Å schiavo dei suoi<br />

vizi e delle sue concupiscenze, Å abbandonato a se stesso. Senza Cristo Gesá<br />

la vita eterna Å lontana dall’uomo, mentre gli Å vicina la morte, ogni genere di<br />

morte. Senza Cristo Gesá l’uomo non Å perfettamente se stesso, o<br />

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