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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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entrarvi per un solo istante? Godere dell’ingiustizia anche questo Å peccato<br />

contro Dio. L’ingiustizia offende gravissimamente Dio. Inoltre, l’ingiustizia non<br />

produce mai giustizia sulla terra, produce e moltiplica sempre altra ingiustizia,<br />

altro male, altro peccato. Chi ama Dio non puà godere dell’ingiustizia perchÇ<br />

godrebbe dell’offesa arrecata a Dio, goderebbe del male e del peccato che<br />

imperversa nel mondo e che produce altro male e altro peccato. Chi ama Dio,<br />

piange lacrime di penitenza per sÇ e per gli altri, perchÇ il Signore non Å amato,<br />

Å disprezzato, Å offeso; chi ama Dio offre la sua vita perchÇ ogni ingiustizia sia<br />

radiata dalla faccia della terra. Questo Å il santo comportamento di chi Å<br />

animato dalla grande caritÖ.<br />

Compiacersi della verità. Verso la verità tutta intera. La caritÖ non solo<br />

cerca la veritÖ, di essa anche si compiace, gode, gioisce. Si compiace perchÇ la<br />

veritÖ per noi Å Dio, Å la sua essenza divina, ad immagine della quale l’uomo Å<br />

stato fatto. Cercare la veritÖ equivale a cercare la propria umanitÖ, cercare se<br />

stessi, sapere la veritÖ sulla propria essenza, al fine di poterla realizzare<br />

sempre con l’aiuto e la grazia dello Spirito Santo. La veritÖ Å la volontÖ di Dio<br />

manifestata, che ci rivela come costruire e ricostruire la nostra immagine, come<br />

edificare la nostra essenza sulla somiglianza con Dio. La veritÖ dice all’uomo<br />

come essere veramente uomo, dice anche come si Å non uomini, o<br />

imperfettamente uomini, senza la ricerca della veritÖ. La veritÖ per noi Å Cristo<br />

Gesá, Colui ad immagine del quale Dio vuole che ognuno di noi diventi, si<br />

faccia. Cercare Cristo Å cercare la fonte della propria natura, il principio del<br />

proprio divenire, la causa e la radice della nostra nuova essenza. Non solo<br />

bisogna cercare e compiacersi della veritÖ, quanto anche camminare di veritÖ in<br />

veritÖ, fino al possesso della veritÖ tutta intera. Compiacersi della veritÖ<br />

equivale a compiacersi della propria umanitÖ che si ricompone in Cristo,<br />

lavorare perchÇ ognuno possa divenire quell’uomo creato da Dio a sua<br />

immagine, redento da Cristo e chiamato a divenire perfetta realizzazione del<br />

suo mistero nel mondo.<br />

Copre. Crede. Spera. Sopporta. La caritÖ vive una particolare relazione con gli<br />

altri. Prima di tutto essa opera perchÇ l’altro non venga mai denigrato, neanche<br />

a causa dei peccati che ha commesso o commette. Per questo essa tutto<br />

copre. Deve coprire tutto a motivo della dignitÖ della persona umana, la quale<br />

deve sempre essere salvaguardata nel suo onore e nella sua dignitÖ. A<br />

nessuno Å consentito togliere l’onore ad una persona, a nessuno Å consentito<br />

ledere la dignitÖ degli altri. Uno puà anche vedere il male, il peccato che l’altro<br />

compie, ma non per questo deve manifestarlo al mondo intero. C’Å una<br />

riservatezza che bisogna sempre rispettare, anche a motivo dello scandalo che<br />

potrebbe succedere con il relativo diffondersi del male a causa del cattivo<br />

esempio che l’altro potrebbe suscitare. Oggi possiamo dire che non esiste piá la<br />

caritÖ per rapporto a questa esigenza. Tutto ormai viene manifestato ai quattro<br />

venti; il pettegolezzo, il vaniloquio, lo scandalo fa parte del costume della nostra<br />

gente; Å come se l’uomo si nutrisse di queste cose, ampliate a dismisura da<br />

certi strumenti della comunicazione sociale. La caritÖ ha anche un altro rapporto<br />

con il prossimo. Quello della fiducia e del relazionarsi senza cattive intenzioni,<br />

senza pregiudizi, senza retaggi culturali. L’altro Å visto nella sua dignitÖ umana<br />

e lo si accoglie come un fratello da amare, rispettare, riverire, ascoltare. Se non<br />

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