15.06.2013 Views

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Egli possiede una veritÖ nel suo cuore. Questa veritÖ Å la vittoria di Cristo sulla<br />

sua morte e su ogni morte. Chiunque crede in Cristo, con Cristo anche<br />

risusciterÖ, risusciterÖ in Lui e con Lui. Chi crede in Cristo, espone la sua vita<br />

alla morte perchÇ altri possano entrare in questa stessa veritÖ e consegnare<br />

anche loro la vita alla morte al fine di ottenere la risurrezione gloriosa nell’ultimo<br />

giorno.<br />

Se non c’Å risurrezione dei morti e tutto si consuma in questa vita, altro non<br />

resta che viverla senza dare ad essa nessuno scopo. Tanto, non serve a<br />

niente. Tanto vale darsi alla bella gioia. Mangiare, bere, divertirsi. Domani<br />

bisogna morire e si resta per sempre nella morte.<br />

Non puà esserci conclusione piá degna alla negazione che i Corinzi facevano<br />

dalla risurrezione di Cristo e della vittoria che Cristo ha esteso ad ogni uomo.<br />

Ancora una volta Paolo vuole che si sappiano trarre tutte le conclusioni ai<br />

principi dai quali si parte. Bisogna essere consequenziali sino alla fine. ä anche<br />

questo un metodo per arrivare alla veritÖ.<br />

Se ogni uomo, ogni cristiano, sapesse tirare le conseguenze di cià che afferma<br />

e dice, propone o insegna, potrebbe raggiungere la veritÖ; non certo la veritÖ<br />

totale, ma almeno potrebbe incamminarsi verso di essa.<br />

Saprebbe che quando si parte da un principio errato, falso, di menzogna, di non<br />

veritÖ, la conclusione finale Å sempre una: l’inutilitÖ della nostra vita presente. ä<br />

possibile che l’uomo che dona valore ad ogni cosa sia lui per primo, anzi sia<br />

l’unico nel creato che Å senza valore? ä possibile che l’uomo che con la sua<br />

intelligenza governa tutto il creato e lo riveste di sapienza, sia l’unico essere la<br />

cui vita Å senza intelligenza e sapienza? ä mai possibile che l’unico essere che<br />

sottomette ogni cosa alla fine lui stesso sia sottomesso al nulla, al niente, alla<br />

vanitÖ?<br />

Per via razionale bisogna concludere che questo Å impossibile ed Å impossibile<br />

per le ragioni che sono non ragioni, attraverso cui si conduce la vita terrena.<br />

L’uomo con “ragioni” per tutto il creato verrebbe a trovarsi a vivere una vita<br />

senza ragioni. Colui che motiva ogni cosa alla fine si scoprirebbe senza motivo<br />

alcuno, senza senso.<br />

Se la vita Å senza senso, tutto il resto deve essere senza senso. Da qui l’invito<br />

di Paolo: mangiamo, beviamo, domani moriremo. ä inutile dare senso a cià che<br />

Å senza senso. Sarebbe una vera pazzia, una stoltezza incommensurabile che<br />

un uomo pretendesse di dare un qualche senso alle cose, quando la sua stessa<br />

vita Å priva di senso, di significato. ä un nulla dinanzi alla storia e all’eternitÖ.<br />

[33]Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni<br />

costumi».<br />

In questo versetto Paolo fa ricorso ad un “proverbio” letterario, conosciuto dai<br />

Corinzi, per affermare la forza di distruzione che possiedono le cattive<br />

compagnie.<br />

Quando un uomo buono incontra un uomo cattivo e si mette solamente a<br />

parlare con lui, facilmente riuscirÖ a vincere l’influenza cattiva, o la tentazione al<br />

535

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!