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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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abbatte i suoi alberi e poi pretende di raccogliere i frutti. Cosâ Å chi taglia nella<br />

comunitÖ l’albero della veritÖ; mai potrÖ raccogliere un vero frutto di amore,<br />

perchÇ manca l’albero che lo produce. Quando invece si possiede la veritÖ, Å<br />

giusto che per la sua realizzazione nella storia si faccia molta attenzione alla<br />

coscienza dell’altro. Qui entra in gioco la virtá della prudenza, la quale deve<br />

guidare il cristiano a non decidere di fare o non fare un cosa, perchÇ<br />

moralmente buona in sÇ, perchÇ la sua coscienza l’ha giudicata rettamente. La<br />

nostra coscienza nell’azione serve solo per discernere la veritÖ morale, la bontÖ<br />

dell’atto in sÇ; poi per la sua attuazione la nostra coscienza si deve fermare,<br />

subentra la coscienza dell’altro, che diviene legge per noi, obbligo di<br />

considerarla al fine di evitare quegli inciampi e quegli intoppi che nascono a<br />

motivo della fede fragile, assai piccola dell’altro e che potrebbe risolversi tutto in<br />

uno scandalo, in un turbamento della coscienza dell’altro, cosa che arreca tanto<br />

male nella comunitÖ dei credenti. Su questo principio di ordine operativo ancora<br />

non ci siamo; troppi sono coloro che guardano solo la loro coscienza e da essa<br />

partono per agire nella comunitÖ, con grave turbamento degli altri, che spesso<br />

cadono dalla fede, abbandonano anche la Chiesa, vivono un cristianesimo ai<br />

margini e questo a motivo della coscienza dichiarata norma assoluta nelle<br />

decisioni e nelle attuazioni. Da questo principio bisogna partire per rivedere<br />

tanti comportamenti antievangelici e soprattutto le tanti divisioni, gli abbandoni,<br />

gli isolamenti che avvengono troppo spesso in seno alla Chiesa di Dio.<br />

Paolo mosso dallo Spirito: dove va? Paolo Å stato chiamato da Dio a portare<br />

il lieto annunzio del Vangelo al mondo intero. Lui deve compiere questa<br />

missione; deve realizzare la volontÖ di Dio in ordine al compito ricevuto.<br />

Possiede una sua volontÖ, Å dotato di intelligenza e di sapienza, ha anche un<br />

cuore che ama la volontÖ di Dio, perchÇ ama Cristo, il Crocifisso, colui che Å<br />

inchiodato alla croce perchÇ ha voluto fare fino alla fine la volontÖ del Padre.<br />

Puà Paolo andare dove vuole? Desiderare un qualcosa? Scegliere il luogo della<br />

sua missione? Assolutamente lo puà, perchÇ il Signore non lo ha svuotato della<br />

mente, del cuore, dei desideri, dell’intelligenza e della volontÖ. Lo puà, perchÇ<br />

noi sappiamo che quando in un’anima c’Å la santitÖ, nel cuore la volontÖ di Dio,<br />

nella mente la sua veritÖ, nei sentimenti gli stessi interessi che furono di Cristo<br />

Gesá, lo Spirito Santo dal di dentro muove cuore, mente, sapienza, intelligenza,<br />

volontÖ e anima perchÇ desiderino e aspirino solo a cià che lo Spirito Santo di<br />

Dio vuole che si faccia, si realizzi, si compia. C’Å una perfetta sinergia tra Paolo<br />

e lo Spirito. Lo Spirito lo muove, Paolo si lascia muovere; lo Spirito lo ispira, lui<br />

si lascia ispirare; lo Spirito decide e lui agisce secondo la volontÖ e i desideri<br />

dello Spirito Santo. Questo non significa che lui non abbia alcuna volontÖ. La<br />

volontÖ ce l’ha, ma lui la sua volontÖ l’ha messa volontariamente sotto la<br />

direzione dello Spirito Santo; liberamente si Å spogliato di essa perchÇ fosse<br />

solo lo Spirito a guidarlo sulla via di Dio, incontro a quegli uomini che il Signore<br />

vuole che siano salvati da lui e non da un altro. Quando invece non c’Å la<br />

santitÖ nell’anima, non c’Å la crescita in sapienza e grazia, allora l’uomo, il<br />

missionario, non Å piá sotto la guida dello Spirito e tutto cià che fa Å suo, suo<br />

perchÇ lo ha pensato, ma anche suo nella realizzazione. Lo Spirito non c’entra<br />

e l’opera Å vana. Sappiamo che in Paolo certe ispirazioni dello Spirito erano<br />

assai forti e non sempre si realizzavano prontamente; servivano perà per farlo<br />

crescere ancora di piá in grazia e in santitÖ, a causa di quella infinita pazienza<br />

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