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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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sono elementi corruttibili, devono trasformarsi e rivestire l’incorruttibilitÖ che Å<br />

data dal corpo spirituale.<br />

Inoltre Å necessario che questo corpo sia dotato di un’altra qualitÖ che Å<br />

l’immortalitÖ. Il corpo che riceviamo non morirÖ piá, non si corromperÖ, non<br />

passerÖ attraverso la decomposizione; sarÖ eternamente cosâ, incorruttibile,<br />

immortale, spirituale.<br />

Da precisare che questa trasformazione non Å un atto naturale, simile a cià che<br />

avviene quando si semina un seme in un campo. Lâ c’Å una vitalitÖ che Å<br />

naturale. Posto il seme nella terra si compie la sua trasformazione e diviene<br />

una pianticella prima, e poi un grande, o piccolo albero.<br />

Quanto avverrÖ nell’ultimo giorno Å vera e propria nuova creazione. ä una<br />

nuova creazione dissimile dalla prima. La prima – si Å giÖ detto – fu dal nulla. In<br />

questa nuova creazione Dio Padre e la sua Onnipotenza ricreeranno il nostro<br />

corpo, quello che abbiamo avuto durante la nostra vita e sarÖ consegnato<br />

all’anima trasformato in corpo spirituale, incorruttibile, immortale.<br />

Per questa nuova creazione si ricompone la persona umana che era stata<br />

distrutta dalla morte e in qualche modo anche dal peccato. La trasgressione di<br />

Adamo aveva posto in seno alla persona un dissidio, una separazione, aveva<br />

messo gli elementi costitutivi, l’anima e il corpo, in una contrapposizione che in<br />

qualche modo Å anche morte, poichÇ ognuno non camminava piá con l’altro.<br />

Se non partiamo da questo principio di fede, non capiremo nulla di cià che<br />

avverrÖ nell’ultimo giorno. Il corpo spirituale, incorruttibile e immortale Å dato<br />

all’uomo per l’onnipotenza di Dio, Å dato all’uomo a causa di Cristo che ha vinto<br />

la morte per sempre. La morte non deve piá regnare nell’umanitÖ. Essa dovrÖ<br />

essere sconfitta per sempre.<br />

ä vinta la morte fisica, non altrettanto possiamo dire per la morte spirituale.<br />

Questa sarÖ vinta solo in coloro che riceveranno anche il corpo della gloria, il<br />

corpo della beatitudine eterna ed Å il dono che Cristo farÖ a tutti coloro che<br />

sono divenuti simili a Lui nella morte per obbedienza.<br />

Cristo ha meritato per tutti la risurrezione, la vittoria sulla morte, egli l’ha<br />

sconfitta e in eterno sarÖ sconfitta. Non esisterÖ piá. RimarrÖ perà la morte<br />

eterna, la morte che Å separazione da Dio, da Cristo, dallo Spirito Santo, dal<br />

Paradiso, dalla beatitudine eterna.<br />

Questa morte rimarrÖ a causa della non fede dell’uomo, il quale ha rifiutato di<br />

credere in Cristo e non ha compiuto nella sua vita terrena la morte di Cristo nel<br />

suo corpo.<br />

Nell’eternitÖ l’uomo vivrÖ il mistero di Cristo come sulla terra ha vissuto il<br />

mistero di Adamo. Lo vivrÖ perà, se Å dannato nell’inferno, come la piá penosa<br />

delle pene, che Å la pena del danno. Ha perso Cristo, ha perso la vita e di<br />

questo ne porta i segni nel suo corpo, in quanto di Cristo porta il segno della<br />

risurrezione e della vittoria della morte fisica. Questo segno e questa vittoria<br />

che egli porta nel suo corpo Å a sua vergogna, non a sua gloria; Å per<br />

aumentare il suo tormento e non per provare un qualche sollievo.<br />

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