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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Non perchÇ il Signore abbia concesso un dono un tempo, questo dono deve<br />

essere reiterato in un altro tempo. Ogni tempo i suoi doni, ed ogni donããper<br />

ããniããããpo. Diããparla ali ãão concreto, si ããnifesta a lui; il dono dello Sããzito<br />

nasce dalla concretezza dell’uomo da condurre alla salvezza; nasce dall’utilitÖ e<br />

dall’urgenza che c’Å in un particolare periodo storico di evangelizzare il mondo<br />

e di condurlo nella fede.<br />

Nessun dono Å dato per il godimento della persona, o per la sua vanagloria.<br />

Ogni dono Å dato per un bene soprannaturale degli altri. Il Signore lo dona a<br />

noi, ma per i fratelli. Sono le necessitÖ e le urgenze dei fratelli che determinano<br />

il dono e non viceversa.<br />

[11]Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera,<br />

distribuendole a ciascuno come vuole.<br />

In questo versetto viene ribadito quanto detto precedentemente da Paolo.<br />

Non Å l’uomo che sceglie i suoi doni. Non Å l’uomo che li fa nascere dal suo<br />

seno. Non Å l’uomo che li produce e li genera.<br />

Non Å neanche l’uomo che li fa fruttificare. Questi doni non hanno la loro<br />

energia nell’uomo, nella sua volontÖ, nÇ per quanto riguarda la loro origine, nÇ<br />

tanto meno per quanto attiene alla loro fruttificazione.<br />

Questi doni discendono da Dio, vengono fruttificati in noi dal Signore. Vengono<br />

dati secondo la sua volontÖ, come Lui vuole, secondo il suo arcano mistero di<br />

salvezza per tutto il genere umano. Vengono fatti fruttificare di volta in volta<br />

sempre secondo il beneplacito dello Spirito Santo.<br />

Nei doni dello Spirito non c’Å nessun automatismo. Non perchÇ un uomo abbia<br />

un dono di Dio, egli lo puà fare fruttificare secondo la sua compassione, la sua<br />

misericordia, la sua volontÖ, il suo beneplacito, come meglio gli pare o gli gusta.<br />

L’operazione Å mossa e voluta dallo Spirito Santo. Cià significa, anzi deve<br />

significare che l’uomo che possiede un dono deve sempre lasciarsi lui per primo<br />

muovere dallo Spirito Santo; deve essere lui fedele servo dello Spirito, per agire<br />

quando lo Spirito vuole che si agisca, per non agire quando lo Spirito vuole che<br />

non si agisca.<br />

Niente dei doni di Dio Å lasciato alla libera decisione dell’uomo, alla sua volontÖ,<br />

ai suoi sentimenti, alla sua compassione o misericordia. Tutto invece deve<br />

partire da Dio.<br />

Cià richiede una grandissima santitÖ nell’uomo, una potente e forte docilitÖ allo<br />

Spirito del Signore, una sottomissione potente al suo volere, un distacco da<br />

uomini e da eventi i quali potrebbero essere per noi anche tentazione,<br />

tentazione ad usare il dono, quando Dio vuole che non si usi, oppure a non<br />

usarlo quando il Signore domanda che lo si usi.<br />

Chi possiede un dono dello Spirito Santo deve mettersi sempre a servizio dello<br />

stesso Spirito ed agire sempre con timore e tremore, chiedendo che si faccia la<br />

volontÖ di Dio anche nell’uso del dono e mai la propria.<br />

Chi possiede un dono dello Spirito Santo deve rivestirsi di tutta l’umiltÖ<br />

possibile, ma anche trasformare la sua vita in preghiera, perchÇ lo Spirito lo<br />

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