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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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ivelazione. Tanti sono i doni che ognuno vive per scopi egoistici, di superbia, di<br />

vanagloria, di ricerca esclusiva di sÇ. C’Å tutto uno stravolgimento che<br />

manifesta e rivela che c’Å in noi un’alterazione della finalitÖ voluta dallo Spirito<br />

Santo. ä giusto che ogni trasformazione della volontÖ di Dio venga ricondotta<br />

nella sua veritÖ, poichÇ ogni dono di Dio produce frutto solo se accompagnato,<br />

preceduto e seguito dalla pienezza della veritÖ evangelica, che per esso Å<br />

come il terreno per un albero.<br />

Parlare in rivelazione, in scienza, in profezia, in dottrina. La vita della<br />

comunitÖ Å tutta posta nella Parola di Dio che viene annunziata. Se si priva la<br />

comunitÖ della Parola, la si priva anche della vita. La Parola di Dio Å come<br />

l’ossigeno per il corpo; tolto l’ossigeno il corpo muore, non respira piá; tolta la<br />

Parola di Dio, l’anima, il cuore e lo spirito dell’uomo ritornano nella loro schiavitá<br />

di un tempo, ritornano nei loro peccati. La Parola puà essere detta per Paolo in<br />

quattro modalitÖ differenti, ma aventi tutte un unico scopo, una sola finalitÖ. Si<br />

puà parlare in rivelazione, in scienza, in profezia, in dottrina. In rivelazione si<br />

parla quando si manifesta la veritÖ del Vangelo, quando si conosce nello Spirito<br />

Santo cosa esattamente il Signore ha rivelato nella Scrittura e lo si comunica.<br />

Lo si annunzia alla comunitÖ nella sua essenza eterna, perchÇ possa adeguarsi<br />

e realizzare in ogni piá piccolo particolare quanto conosciuto. In scienza si<br />

parla, quando si approfondisce il mistero, lo si scruta dentro, quando lo si<br />

conosce nelle sue profonditÖ abissali. Avere la scienza delle cose di Dio aiuta<br />

molto il mondo ad amare il Signore, perchÇ il linguaggio in scienza apre le porte<br />

della mente e il mistero nella sua completezza puà entrare in essa. Della<br />

profezia abbiamo giÖ detto. C’Å solamente da aggiungere che essa Å<br />

indispensabile per chi vuole condurre una comunitÖ nella veritÖ di Dio, nella<br />

volontÖ attuale del Signore. Per essa una comunitÖ vive sempre nell’ora di Dio,<br />

non esce mai da essa, compie sempre cià che Å gradito al Signore. Oggi,<br />

dobbiamo pur dirlo, si ha paura della profezia vera, si cerca invece quella falsa.<br />

La profezia vera svela il nostro cuore e lo invita a conversione e a salvezza; la<br />

profezia falsa lascia il cuore cosâ come esso Å, lo lascia nel peccato e non vi Å<br />

alcuna possibilitÖ che possa riconquistare la libertÖ perduta a causa della<br />

Parola vera che non viene data. Infine c’Å il linguaggio in dottrina. Non solo si<br />

conosce il mistero (parlare in rivelazione), non solo si penetra il suo abisso<br />

(parla in scienza), non solo lo si rivela al cuore (parlare in profezia), lo si rende<br />

anche consono alla mente dell’uomo perchÇ lo si spiega e lo si armonizza in<br />

ogni sua parte, lo si traduce perchÇ ogni uomo lo possa comprendere, mettere<br />

nel cuore, costruire e fondare su di esso la propria casa spirituale.<br />

La chiarezza e la distinzione nelle cose di Dio. Per Paolo c’Å un obbligo che<br />

investe ogni persona nella comunitÖ Questa Å obbligata moralmente, in ragione<br />

della salvezza da operare nei cuori, ad avere chiarezza nelle cose di Dio; deve<br />

discernere e separare secondo veritÖ ogni cosa. La confusione, il caos, la<br />

disarmonia non fanno bene alla veritÖ, fanno bene solo alle tenebre e alla<br />

menzogna. C’Å un uso e un fine nei doni dello Spirito Santo. Uso e fine devono<br />

manifestare l’unico suono del Vangelo di Cristo Gesá e della sua veritÖ. C’Å una<br />

cosa che il discepolo del Signore non deve mai dimenticare: se colui che<br />

ascolta, non ascolta una parola chiara, egli mai potrÖ pervenire alla veritÖ. Non<br />

solo deve ascoltare questa parola chiara in un luogo, in una determinata<br />

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