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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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nostro Dio e gli idoli sono stati posti sullo stesso piano di veritÖ e di<br />

esaudimento della preghiere che si rivolgono loro.<br />

Se gli idoli non esistono e se altri dei non ci sono all’infuori dell’unico Dio,<br />

perchÇ pensare di poterli pregare insieme? Non Å questo forse un modo per<br />

suscitare la gelosia di Dio nei sui confronti? Come puà il Signore benedirci, se<br />

lo relativizziamo e lo pensiamo uno come tutti gli altri?<br />

Che ci sia la libertÖ religiosa Å un fatto; che non ci sia altro Dio fuori del Dio che<br />

Å Padre del Signore nostro Gesá Cristo, anch’esso Å un fatto, Å il fatto di fede<br />

per eccellenza.<br />

Trarre tutte le conseguenze e tutte le deduzioni di fede da questa veritÖ e da<br />

questo fatto Å proprio del cristiano. Paolo ci dice chiaramente che il nostro Dio Å<br />

geloso del nostro amore. Non possiamo darlo ad altri se non a Lui solo.<br />

La seconda frase di questo stesso versetto Å una ammonizione grave che<br />

Paolo ci rivolge, perchÇ agiamo con coscienza retta, in tutto conforme alla veritÖ<br />

che ci Å stata rivelata.<br />

Se noi sfidiamo la gelosia del Signore, il Signore interviene nella nostra storia; i<br />

modi concreti di intervento perà solo lui li conosce. Al di lÖ dei modi una cosa<br />

deve essere assai certa: se Lui interviene noi non lo possiamo vincere, Lui Å piá<br />

forte di noi e sicuramente ci sommergerebbe con la sua veritÖ, la sua santitÖ, la<br />

sua grazia, la sua dottrina.<br />

L’uomo non puà sfidare il Signore, deve avere quella santa umiltÖ di camminare<br />

assieme a Lui, sapendo che il suo amore per noi Å esclusivo ed esclusivo deve<br />

essere il nostro amore per Lui.<br />

Dio noi non lo possiamo vincere. Egli Å piá forte di noi. Anzi egli Å il Forte di<br />

Israele. Noi non siamo forti. Siamo deboli. Anzi, siamo la debolezza concepita a<br />

causa del peccato che ha indebolito la nostra natura e l’ha resa schiava del<br />

peccato e della concupiscenza.<br />

Se l’uomo suscita la gelosia di Dio e Dio interviene nella sua vita, Lui sarÖ<br />

certamente il Vincitore e l’uomo il perdente. Come Dio interviene per<br />

salvaguardare e salvare l’esclusivitÖ del suo amore per noi, Å il mistero<br />

insondabile che nessuno mai potrÖ semplicemente scandagliare.<br />

Di certo sappiamo che il Signore Å geloso e che interviene. Le modalitÖ sono<br />

misteriose. Solo chi Å profeta del Dio vivente, profeta del Nuovo Testamento,<br />

solo chi accompagna la Chiesa nel tempo rivestito della profezia straordinaria<br />

puà dire se un determinato intervento della storia sulla nostra vita Å stato<br />

provocato dalla gelosia di Dio, oppure Å un fatto anodino sul quale neanche<br />

bisogna che si soffermi il nostro pensiero.<br />

Di certo sappiamo che si puà percepire l’intervento della gelosia di Dio nella<br />

nostra vita, altrimenti nessuno mai si potrebbe emendare dal male che<br />

quotidianamente compie, entrando in comunione con gli idoli.<br />

Occorre per questo quella luce particolare dello Spirito Santo di Dio che il<br />

Signore concede a quanti gliela chiedono con cuore sincero e vi mettono ogni<br />

impegno a leggere i segni della gelosia di Dio nella loro vita. La preghiera<br />

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