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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Troviamo qui una di queste regola pratiche. Uno puà andare al mercato e<br />

comprare tutto quello che ivi si vende, senza obbligo di chiedersi l’origine o la<br />

provenienza di quanto compra.<br />

ä questa una regola di vera libertÖ per la coscienza, altrimenti diverrebbe assai<br />

difficile poter fare una qualche compera. Bisognerebbe di ogni prodotto fosse<br />

indicata la sua origine, la sua provenienza, la certificazione di moralitÖ non solo<br />

della cosa che si compra, ma anche di chi l’ha prodotta.<br />

La vita diverrebbe impossibile da vivere e tutto si potrebbe trasformare in un<br />

principio di non azione, in una confusione assai grande per la coscienza, la<br />

quale diverrebbe anche incapace di poter decidersi nell’acquisire quella o<br />

quell’altra cosa per il sospetto, legittimo o meno, che sia intaccata di una<br />

qualche immoralitÖ, sia della cosa in se stessa, sia in ragione del suo artefice,<br />

di colui che l’ha prodotta, o di colui che la vende. La vita cosâ diverrebbe<br />

impossibile da vivere e tutti ne potrebbero fare una grande speculazione, anche<br />

a fini non buoni.<br />

La luce che Paolo dona attraverso questa norma Å veramente liberante. La<br />

coscienza viene a trovarsi in una condizione di autentica libertÖ, di profonda<br />

veritÖ, di giustizia e di santitÖ. Essa sa che puà sempre agire, a condizione che<br />

in essa vi sia rettitudine, onestÖ, giustizia.<br />

Questa regola pratica vale per quando non si conosce, per quando si ignora.<br />

Altro invece potrebbe essere il caso della coscienza che sa la provenienza di<br />

una cosa, la sa con certezza, sa che c’Å una immoralitÖ insita nell’atto che essa<br />

sta compiendo e lo compie ugualmente. In questa azione si Å nel peccato a<br />

causa della conoscenza che si possiede.<br />

La conoscenza perà deve essere certa, inequivocabile, o almeno ci deve<br />

essere un dubbio fondato su solide basi che nascono dalla virtá della prudenza.<br />

Se si conosce che uno Å un ricettatore, anche se la cosa che vi viene offerta<br />

non Å stata frutto di un acquisto disonesto, Å opportuno e quindi prudente non<br />

comprare, non perchÇ necessariamente quella cosa sia stata rubata, ma perchÇ<br />

colui che la vende Å solito fare di queste cose. Il rischio potrebbe essere uno<br />

solo: quello di divenire complici del furto da altri commesso.<br />

Su questo argomento si richiede molta saggezza, molta prudenza, e soprattutto<br />

quell’attenzione che vuole che sempre si dubiti quando una merce ci viene<br />

offerta ad un prezzo assai inferiore del suo reale valore.<br />

[26]perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene.<br />

A quanto finora detto Paolo aggiunge un principio di ordine soprannaturale.<br />

Uno puà comprare di tutto al mercato, di tutto quanto si ha bisogno per la vita<br />

del corpo perchÇ l’origine prima di ogni cosa Å in Dio.<br />

ä Dio che fa produrre la terra; la stessa terra Å di Dio ed Å anche di Dio quanto<br />

la terra produce.<br />

C’Å una bontÖ naturale nelle cose dalla quale bisogna partire per risolvere ogni<br />

questione di coscienza. Cià che Å naturalmente buono, non puà divenire non<br />

buono per causa dell’uomo.<br />

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