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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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che ci ha conferito la vittoria di Cristo e attende che noi la realizziamo<br />

totalmente in noi.<br />

[58]Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili,<br />

prodigandovi sempre nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica<br />

non è vana nel Signore.<br />

In questo versetto conclusivo di questo lungo capitolo Paolo ribadisce ai Corinzi<br />

tre veritÖ che devono costituire, formare la loro vita di credenti.<br />

La prima Å questa: essi devono rimanere saldi e irremovibili. In che cosa? Nella<br />

veritÖ della risurrezione di Cristo e della loro nell’ultimo giorno.<br />

La risurrezione di Cristo Å la veritÖ che dona consistenza a tutte le altre veritÖ<br />

della nostra fede. Se la risurrezione di Cristo non viene confessata con certezza<br />

di cuore e di mente, di spirito e di corpo, tutto alla fine risulterÖ vano, inutile.<br />

Tutto rimarrÖ senza frutto, perchÇ rimarrÖ senza frutto eterno.<br />

Da questa veritÖ non ci si deve discostare neanche di un nanomillimetro. Essa<br />

deve essere conservata intatta nel cuore. Come Å stata annunziata, come Å<br />

stata accolta, cosâ deve essere conservata.<br />

Bisogna mantenere le posizioni. La risurrezione di Gesá e in Gesá della nostra<br />

Å simile a una cittÖ fortificata attaccata dal nemico. Se colui che deve vigilare si<br />

muove dal suo posto, se ne va, si allontana anche per un solo istante, o si<br />

distrae, la cittÖ crolla e con essa crolla tutto cià che la cittÖ conteneva, i suoi<br />

tesori vengono portati via insieme con la cittÖ.<br />

Non basta perà rimanere saldi e irremovibili in questa veritÖ. Bisogna che ci si<br />

prodighi nell’opera del Signore. Qual Å l’opera del Signore? Il compimento della<br />

sua morte e della sua risurrezione in noi.<br />

PoichÇ l’opera di Cristo Å stata la sua morte e la sua risurrezione, anche per il<br />

cristiano l’opera del Signore Å il compimento in Lui della morte di Cristo e della<br />

sua risurrezione.<br />

La morte di Cristo si compie nel cristiano attraverso la piá grande obbedienza<br />

alla volontÖ di Dio, nel compimento della parola di Cristo Gesá.<br />

L’opera del Signore Å trasformare in vita la Parola di Cristo, come Cristo ha<br />

trasformato in vita la Parola del Padre. Questa trasformazione deve essere<br />

senza limiti, deve compiersi con il sacrificio della nostra vita. Tutto di noi deve<br />

essere offerto per la realizzazione dell’opera del Signore.<br />

Paolo vuole che in questa opera ci prodighiamo. Prodigarsi significa non<br />

risparmiarsi in nulla, significa spendere ogni nostra energia fisica e spirituale<br />

per il compimento in noi dell’opera di Cristo Gesá.<br />

La terza veritÖ che i Corinzi devono sempre avere nel cuore Å questa: chi<br />

compie l’opera del Signore compie l’unica opera vera, l’unica giusta, l’unica<br />

santa, l’unica con valore e risultati eterni.<br />

Tutti gli altri compiono opere vane, inutili, dannose, peccaminose. Opere che<br />

non giovano all’uomo, anzi aggravano la sua posizione spirituale e lo<br />

conducono di morte in morte, fino alla morte eterna.<br />

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