PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

intero. La prima vigilanza Å quella di stare saldi nella fede, nella veritÖ, di essere
sempre ancorati ben bene alla volontÖ di Dio, alla Parola di Cristo Gesá,
rimanendo sempre nella Chiesa di Cristo Gesá, la sola che possiede la
promessa di Cristo di non andare mai in naufragio, di conservare sempre la
rotta verso il regno dei cieli. La prima tentazione, quella di sempre, quella
sempre tenace che mai si arrende, Å tentazione contro la fede, contro la Parola,
contro la volontÖ di Dio. Satana ci vuole trascinare nella sua tenebra, nella sua
menzogna, nel suo errore. Vuole allontanarci da Dio e ci allontana ogni
qualvolta ci pone fuori della sua volontÖ, perchÇ ci allontana dalla sua Parola,
dal Vangelo della salvezza. Chi rimane saldo nella fede, raggiungerÖ di sicuro
la salvezza; chi perde la fede, assieme ad essa perde anche la caritÖ, smarrirÖ
il cammino, il suo amore non produce opere di salvezza, nÇ per se stesso, nÇ
per gli altri. Senza fede si Å alberi secchi, pronti per essere gettati nel fuoco
eterno. La tentazione si vince se ci si comporta da veri uomini, da uomini seri,
navigati, che sanno conoscere e discernere il bene dal male, che sanno e
vogliono assumersi ogni responsabilitÖ in ordine al compimento del vero bene.
Per questo occorre loro tutta la fortezza dello Spirito Santo, per respingere ogni
tentazione che vuole condurli fuori della veritÖ, lontano dalla Parola.
Ricordiamoci che Cristo Gesá fu tentato da satana nel deserto e altrove proprio
per metterlo fuori della Parola di Dio, fuori della sua volontÖ. Lui sa, satana, che
solo nella volontÖ di Dio Å la salvezza e che solo realizzando la sua Parola, la
salvezza si compie sulla terra; se riesce ad allontanare un uomo dalla volontÖ di
Dio, dalla sua Parola, quest’uomo diverrÖ un albero secco, mai potrÖ produrre
frutti di salvezza, produrrÖ solo frutti di male, anche se apparentemente, sembra
che produca frutti di bene, di amore, di caritÖ, di servizio al Vangelo. Ma tutto
questo Å un’illusione perchÇ Lui Å fuori, Å senza la Parola del Signore.
Fare tutto nella carità. Per Paolo c’Å un solo principio che il cristiano Å
chiamato ad osservare: ogni cosa che lui fa, dice, pensa, vuole, desidera, verso
cui aspira e tende, deve essere sempre animata dalla piá grande caritÖ, come
se fosse intessuta e impastata di caritÖ. Come il pane Å fatto di farina, cosâ il
cristiano deve essere fatto di caritÖ. Facendosi caritÖ, egli opererÖ sempre
conformemente alla sua natura, produrrÖ frutti di amore, nella semplicitÖ e nella
prudenza, che sempre devono accompagnare l’operatore della missione per la
conversione dei cuori e la salvezza del mondo. Quando si dimentica la caritÖ
non si Å piá strumenti di Cristo Gesá. Siamo semplicemente uomini carnali, la
grazia dello Spirito Santo non Å riuscita a trasformarci, a renderci in tutto
cristiformi, impastandoci di caritÖ, alla maniera di Cristo Gesá, la caritÖ eterna
che si Å fatta carne, storia, si Å fatta croce perchÇ noi tutti imparassimo
realmente come si ama. La comunitÖ Å di Cristo se in essa regna la vera caritÖ,
altrimenti non Å di Cristo e la sua luce di veritÖ non brilla su di essa. La caritÖ, e
solo essa, ci insegna che al male si risponde sempre con il bene, all’odio con il
perdono, all’ingiustizia con la giustizia, alla parola cattiva con una parola buona,
condita di tanto amore e di altrettanta veritÖ. ä questo un cammino mai
raggiunto, sempre da raggiungere, un cammino che deve essere fatto ogni
giorno, perchÇ ogni giorno la nostra concupiscenza e soprattutto la nostra
superbia viene alla conquista del nostro cuore per trascinarlo in un baratro di
odio, di falsitÖ, di ricerca di sÇ, di abbandono di Cristo e del suo Vangelo. O si
diventa caritÖ di Cristo in seno alla comunitÖ e al mondo intero, oppure la nostra
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