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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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non teme nessun cristiano e nessuna parola detta dal cristiano che non sia<br />

accompagnata da una vita santa, palesemente santa, da una vita tutta<br />

conforme alla veritÖ che Cristo Gesá Å venuto ad insegnarci.<br />

Per Paolo, partendo da questa veritÖ, la conclusione Å una. Se il cristiano ha<br />

una cosâ alta vocazione, se la sua vita Å giÖ un giudizio sul mondo e sulle sue<br />

opere, possibile che ci sia un cristiano che pensi che un suo fratello sia indegno<br />

di emettere un giudizio di cosâ piccola importanza, per una questione veramente<br />

da poco?<br />

Se possiamo e dobbiamo giudicare il mondo, possiamo anche giudicare le<br />

nostre cose, possiamo emettere un giudizio secondo veritÖ anche su una<br />

piccola questione che puà nascere tra due cristiani.<br />

Certe cose Paolo non le comprende proprio. Non puà comprenderle perchÇ lui<br />

Å tutto pieno di Spirito Santo e conosce la veritÖ nella sua piá intima essenza.<br />

Non sa proprio perchÇ a Corinto si possa arrivare a tanto disprezzo del nostro<br />

essere cristiani, da reputare un cristiano indegno di emettere un giudizio<br />

secondo veritÖ?<br />

[3]Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa<br />

vita!<br />

Per Paolo la santitÖ del cristiano deve essere cosâ grande da superare la stessa<br />

santitÖ angelica.<br />

Questo in ragione della vocazione del cristiano, che Å superiore a quella degli<br />

Angeli.<br />

Il cristiano Å chiamato a divenire in Cristo un solo sacrificio per la redenzione<br />

del mondo, a farsi vittima di espiazione per i peccati dei suoi fratelli, a<br />

consumare la sua stessa vita per farsi pellegrino del Vangelo, andando per il<br />

mondo a predicare Cristo e questi Crocifisso.<br />

Il dono totale della vita consumato anche attraverso il martirio eleva tanto di<br />

santitÖ il cristiano da metterlo in una posizione piá alta degli stessi Angeli.<br />

Questo Å avvenuto per la Madre di Gesá, la cui santitÖ Å cosâ alta e sublime, da<br />

essere ella la Regina degli Angeli e di tutti i santi.<br />

Ogni altra santitÖ in rapporto alla sua Å giudicata come manchevole in molte<br />

cose, come carente. Dinanzi alla sua santitÖ noi possiamo vedere la pochezza<br />

della nostra e in tal modo Ella giudica la nostra santitÖ e la dichiara non<br />

perfetta.<br />

Se il cristiano ha una vocazione cosâ alta, cosâ elevata ed eccelsa, se dinanzi<br />

alla sua santitÖ anche gli Angeli si devono scoprire imperfetti e non solo dinanzi<br />

alla santitÖ di Dio, come Å possibile che non ci sia nella comunitÖ un santo<br />

capace di discernere la santitÖ dell’altro e giudicare di una cosa di questa vita?<br />

Per ogni cristiano la sua santitÖ dovrebbe essere garanzia di veritÖ, di libertÖ, di<br />

equilibrio, di sano discernimento, di saggezza nei pronunciamenti e di sapienza<br />

nella valutazione della realtÖ. Anche perchÇ in lui dovrebbe sempre dimorare lo<br />

Spirito Santo e la sua luce che Å scienza, consiglio, conoscenza secondo veritÖ.<br />

Alla luce soprannaturale dello Spirito Santo sarebbe assai facile emettere una<br />

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