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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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comunitÖ e la sua edificazione passavano attraverso l’osservanza di quella<br />

norma e di quel precetto.<br />

[36]Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi?<br />

In questo versetto Paolo si pone di fronte alla comunitÖ. Si mette dinanzi ad<br />

essa come vero e proprio Maestro. Piá che Maestro. Come autentico Apostolo<br />

del Signore che ha il mandato dallo stesso Cristo per annunziare loro la sua<br />

volontÖ di salvezza e di redenzione.<br />

Non sono stati i Corinzi ad evangelizzare Paolo. ä il contrario. ä stato Paolo ad<br />

evangelizzare i Corinzi. ä Paolo il loro Padre nella fede, Å lui che l’ha<br />

consegnato loro, Å lui che li ha generati alla veritÖ nella sofferenza e nella<br />

grande tribolazione.<br />

Non sono loro che devono giudicare l’operato di Paolo o dettare le norme per<br />

un retto comportamento. ä sempre lui che deve dare loro norme precise e<br />

sicure perchÇ non credano invano e perchÇ non vivano in modo erroneo,<br />

sconveniente, o peggio alla maniera dei pagani e degli immorali che non<br />

conoscono Dio.<br />

Loro si devono assoggettare alle decisioni di Paolo che sono decisioni di un<br />

Apostolo del Signore, di uno che parla nel nome di Cristo e agisce con la sua<br />

autoritÖ.<br />

Posta e risolta la questione di principio, Paolo aggiunge un’altra veritÖ. La fede<br />

non si puà vivere isolatamente; non puà ogni comunitÖ farsi essa le norme del<br />

retto comportamento.<br />

Se ogni comunitÖ procedesse per suo conto, la Chiesa di Dio mancherebbe di<br />

unitÖ, di testimonianza; nascerebbe in essa il principio della confusione. Le<br />

comunitÖ non si comprenderebbero piá, camminando ognuna per conto proprio.<br />

La fede Å una, una deve essere la norma del retto comportamento, una la<br />

regola morale su cui fondarsi, una la regola pastorale da seguire. L’unitÖ Å<br />

essenziale nella Chiesa. Ogni fedele in Cristo deve sentirsi a casa propria, cioÅ<br />

nell’unica Chiesa di Dio, in ogni luogo dove egli verrÖ a trovarsi.<br />

Anche qui perà bisogna distinguere. Ci sono delle usanze umane che si<br />

differenziano da luogo a luogo. Nulla vieta che la comunitÖ possa servirsi di<br />

esse, se moralmente pure e sante, e farne un veicolo per la manifestazione<br />

della propria fede.<br />

L’unitÖ Å nella veritÖ, nella caritÖ, nell’unica fede. In questo non possono esserci<br />

divergenze, differenze, opposizioni, contrasti, modi personali di sentire o di<br />

predicare, di insegnare o di evangelizzare.<br />

Se questo dovesse avvenire, allora ci sarebbe una divisione nell’unitÖ della<br />

Chiesa e questa sâ che sarebbe un male. Sarebbe una spaccatura nell’unica<br />

veritÖ della salvezza e nell’unica norma morale che conduce al regno dei cieli.<br />

Su questo si richiede molta attenzione.<br />

A nessuno Å consentito rompere l’unitÖ di fede o di morale nella Chiesa. A tutti<br />

Å di obbligo predicare l’unico Vangelo della salvezza e predicarlo nella sua<br />

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