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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Bisogna mangiare l’agnello pasquale. Il nostro Agnello pasquale Å Cristo Gesá<br />

ed Å stato giÖ immolato, Å giá sulla tavola e bisogna consumarlo. Come poterlo<br />

mangiare? Con la pasta nuova, ma la pasta nuova siamo noi, noi dobbiamo<br />

mangiarlo da pasta nuova, non lo possiamo mangiare da pasta lievitata dal<br />

peccato. Questo Å il motivo per cui bisogna togliere sia il peccato che il lievito<br />

vecchio dal nostro cuore e dalla nostra comunitÖ.<br />

Se siamo pasta vecchia, lievitata di peccato, non possiamo mangiare Cristo,<br />

l’Agnello pasquale, che Å giÖ stato immolato per noi da Dio e che Å giÖ sulla<br />

nostra mensa. Ma se non possiamo mangiare Cristo, o lo mangiamo da pasta<br />

vecchia, noi non celebriamo la Cena del Signore, non iniziamo il nostro<br />

cammino verso un futuro nuovo, nÇ verso ed in cerca di una patria nuova, che<br />

per noi Å il regno dei cieli.<br />

Se non mangiamo Cristo, non possiamo lasciare la terra della nostra schiavitá.<br />

Rimaniamo prigionieri del nostro peccato, schiavi della nostra morte spirituale e<br />

fisica.<br />

Se non possiamo mangiare Cristo, Cristo non serve alla nostra vita. Se Cristo<br />

non ci serve, a che serve che noi siamo cristiani? A nulla. Veramente a nulla.<br />

ä Cristo che deve trasformarci in pasta nuova. ä lui la pasta nuova dell’umanitÖ,<br />

pasta nuova che tutti devono mangiare per divenire nuovi come lui, nuovi in<br />

tutto.<br />

La visione santa, corretta, vera di Cristo Å, anche questa, opera dello Spirito<br />

Santo dentro di noi. Chi non possiede lo Spirito di Dio, non conosce neanche<br />

Cristo. Cristo Å per lui uno sconosciuto. Senza lo Spirito Santo diciamo di<br />

conoscere Cristo, ma Cristo non lo conosciamo, perchÇ non diveniamo in lui<br />

pasta nuova per rinnovare l’intera umanitÖ.<br />

[8]Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di<br />

malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.<br />

Dobbiamo mangiare Cristo, dobbiamo celebrare la cena del Signore. L’Agnello<br />

Å giÖ stato immolato, Å giÖ imbandito sulla nostra tavola.<br />

Per Paolo ci sono tre modi di mangiare Cristo, di celebrare la nostra cena con<br />

Lui, che Å anche secondo il Nuovo Testamento, Cena sponsale e non solo<br />

pasquale.<br />

Il primo modo Å quello di celebrarla con il lievito vecchio. Con il peccato<br />

commesso nel cuore e nelle membra. Abbiamo visto che questo modo non Å<br />

secondo Dio. Questo modo non ci consente di mangiare la pasqua. Se la<br />

mangiamo diviene per noi motivo di condanna e di riprovazione da parte dello<br />

stesso Dio.<br />

ä peccato grave mangiare Cristo, nostra pasqua, con il lievito vecchio, cioÅ con<br />

il peccato grave nel cuore, senza alcun pentimento, senza volontÖ di<br />

abbandonare questo lievito, senza aver deciso di liberarsi di esso, gettandolo<br />

via, per sempre.<br />

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