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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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mortale, si trova ad essere essa stessa punta dal pungiglione mortale e<br />

vittorioso di Cristo Gesá.<br />

Colei che pensava di essere la regina del mondo, la dominatrice assoluta<br />

sull’uomo, dall’uomo Å stata sconfitta. ä stata sconfitta proprio nel suo regno,<br />

nel regno della morte.<br />

ä stato Cristo morto a vincerla con la sua risurrezione. ä questo lo scorno della<br />

morte, la sua vergogna, la sua ignominia.<br />

Dove nessun uomo Å riuscito, avrebbe potuto riuscire, mai ci riuscirÖ, perchÇ<br />

anche lui prigioniero e schiavo per nascita della morte, Cristo ha trionfato.<br />

[56]Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge.<br />

Viene ora specificato qual Å il pungiglione della morte e qual Å la sua forza.<br />

La morte regnava nel mondo a causa del peccato che l’umanitÖ aveva<br />

commesso in Adamo prima e che poi commetteva per se stessa, a causa della<br />

sua fragilitÖ e della sua debolezza.<br />

Il peccato trova la sua forza dalla legge dinanzi alla quale l’uomo si sentiva<br />

come impotente, incapace, a causa della sua concupiscenza.<br />

Con la venuta di Cristo Gesá tutto cambia. La legge Å stata scritta nel nostro<br />

cuore dallo Spirito Santo e il peccato viene vinto in noi dalla forza che<br />

scaturisce dal corpo glorioso di Cristo Gesá.<br />

In Cristo la legge non ha piá la forza di pungere; in Cristo la morte Å stata<br />

sconfitta e viene ogni giorno sconfitta perchÇ in Cristo troviamo la forza di<br />

vincere il peccato.<br />

La vittoria di Cristo Å la risurrezione, la risurrezione Å vittoria sulla morte, la<br />

croce Å vittoria sul peccato.<br />

Divenendo in Cristo un solo corpo e una sola vita, anche noi sulla croce insieme<br />

a Lui vinciamo il peccato e vincendo il peccato siamo condotti verso la completa<br />

vittoria sulla morte.<br />

Non solo la morte fisica, che Å vinta per tutti, a causa della risurrezione finale<br />

che avvolgerÖ ogni corpo, quanto vinceremo anche la morte spirituale che Å<br />

allontanamento eterno da Dio e dal suo regno di gloria e di luce, per vivere un<br />

dissidio eterno. Pur vivendo in unitÖ, corpo e anima, ognuno si ribellerÖ contro<br />

l’altro per averlo trascinato in questo baratro di tenebre e di non luce.<br />

L’anima sarÖ contro il corpo perchÇ lo ha trascinato nella sua concupiscenza e<br />

superbia; il corpo sarÖ contro l’anima perchÇ non Å stata forte nella fede, nella<br />

speranza e nella caritÖ da trascinare anch’esso nel regno della veritÖ di Cristo<br />

Gesá.<br />

ä questo il verme che non muore e che consumerÖ l’anima e il corpo in un<br />

dissidio e in una morte dell’uno nell’altro, pur vivendo per tutta l’eternitÖ nella<br />

loro unitÖ costitutiva che Å la persona umana. Che Cristo Gesá ci ottenga il<br />

dono della fede in Lui, il solo vincitore del peccato e della morte e che in Lui ci<br />

costituisca fin da oggi trionfatori sul peccato e sulla morte.<br />

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