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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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lasciare, quando diviene di intralcio a che si possa amare il Signore; tutto deve<br />

essere messo da parte di quanto ostacola la crescita del nostro amore e della<br />

nostra obbedienza alla sua santissima volontÖ.<br />

Per fare questo occorre che il nostro amore per Cristo Gesá sia in tutto simile a<br />

quello di Paolo il quale cosâ diceva: per me vivere Å Cristo e il morire un<br />

guadagno, un guadagno cioÅ di Cristo, della sua gloria, della sua risurrezione,<br />

del suo splendore celeste.<br />

ä il guadagno di chi ha trovato il tesoro nascosto e vende ogni cosa, anche se<br />

stesso, per poterlo possedere per tutta l’eternitÖ.<br />

Tutto allora diviene uno strumento perchÇ l’uomo possa raggiungere la perfetta<br />

configurazione a Cristo crocifisso, perchÇ sia in tutto simile al suo Maestro e<br />

Signore. ä questa la libertÖ che Paolo chiede ai discepoli del Signore; ma Å<br />

anche questo l’esempio che egli dona per mostrare al vivo come questa libertÖ<br />

si possa conquistare e in essa vivere e morire.<br />

[23]Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.<br />

ä, questa, l’unica conclusione possibile a questa prima parte della Lettera.<br />

ä questa la veritÖ delle veritÖ; Å la veritÖ assoluta sulla quale dobbiamo<br />

edificare la nostra esistenza spirituale.<br />

Siamo di Cristo, apparteniamo a lui. Siamo di Cristo per una duplice ragione di<br />

fede. Dio Padre ci ha creati per lui e in vista di Lui. Ci ha creati anche per<br />

mezzo di Lui. Ci ha fatti ad immagine della sua vita, ci ha inseriti nel mistero del<br />

suo amore che Å un amore di donazione totale.<br />

Come Cristo Å la vita del Padre, ma anche l’amore del Padre, cosâ l’uomo Å la<br />

vita di Cristo sulla terra, ma anche il dono della sua vita. Esistiamo nella sua<br />

vita, per la sua vita, siamo per creazione dalla sua vita. Questa Å la prima veritÖ<br />

che ci fa essere di Cristo.<br />

La seconda veritÖ Å ancora piá alta. Siamo di Cristo perchÇ Cristo ci ha redenti<br />

con il suo sangue, ci ha riscattati pagando il prezzo del nostro riscatto con la<br />

sua passione e morte; siamo di Cristo perchÇ il Signore ci ha affidati<br />

nuovamente alla sua vita, ma questa volta la vita che ci ha redento e giustificati<br />

Å una vita martoriata sul legno della croce.<br />

Tanto Å grande l’amore di Cristo per noi, tanta sublime Å stata la sua caritÖ, che<br />

non ha esitato di andare incontro alla morte di croce per liberare noi dalla<br />

schiavitá del peccato e della morte nella quale eravamo immersi.<br />

Per creazione, per redenzione, per santificazione siamo di Cristo, apparteniamo<br />

a lui. Questa Å la veritÖ. Se siamo di Cristo, ci dice Paolo, dobbiamo esserlo alla<br />

stessa maniera in cui Cristo Å di Dio.<br />

Cristo Å di Dio perchÇ Å da lui, Å dalla sua vita. Cristo Gesá Å luce da luce, Dio<br />

vero da Dio vero, Å il suo Figlio unigenito, generato da Lui prima di tutti i secoli.<br />

Questa generazione eterna del Figlio dal Padre Å vissuta dal Figlio come un<br />

dono eterno di amore, di donazione eterna al Padre, donazione senza<br />

imperfezioni, donazione in tutto, che storicamente si fa donazione fino alla<br />

morte e alla morte di croce, nella carne che ha assunto dalla Vergine Maria,<br />

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