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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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“PerciÄ io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di<br />

concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio. Gli dissero i discepoli: Se<br />

questa Ö la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi.<br />

Egli rispose loro: Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali Ö stato<br />

concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati cosÜ dal ventre della madre; ve<br />

ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si<br />

sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi puÄ capire, capisca”.<br />

Il celibato Å una scelta. Questa scelta Å cosa buona. Deve essere perà una<br />

scelta a servizio del regno, nel senso che uno vuole totalmente dedicare la sua<br />

vita per l’edificazione del regno di Dio sulla terra.<br />

Questa scelta deve essere di tutti i cristiani? No di certo. ä una scelta e una<br />

grazia non concessa a tutti, anche se tutti possono chiederla al Signore.<br />

[2]tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria<br />

moglie e ogni donna il proprio marito.<br />

In questo versetto Paolo pone un altro principio di fede, sul quale bisogna<br />

riflettere per capire bene la regola da lui suggerita.<br />

Come fa un uomo, o una donna, a sapere che lui puà scegliere la continenza<br />

perpetua?<br />

La regola Å una sola: se riesce a rimanere nella continenza. Se ha gravi<br />

difficoltÖ e cade nell’incontinenza, Å un segno manifesto che la via da scegliere<br />

non Å quella del celibato perpetuo, bensâ quella del matrimonio.<br />

Su questo non possono sorgere dubbi di nessun genere. Spetta a ciascuno<br />

sapere se lui Å per la continenza, o Å mosso da una continua incontinenza, per<br />

cui non gli sarÖ possibile optare per la via del celibato perpetuo.<br />

Occorre nella scelta coscienza retta, semplicitÖ di cuore, onestÖ nei propri<br />

propositi, sinceritÖ nel seguire le decisioni prese, discernimento sano nella<br />

veritÖ, esame di se stesso se Å capace di poter affrontare un cammino cosâ<br />

esigente quale quello del celibato perpetuo.<br />

Se manca uno di questi requisiti, potrebbe anche per motivi di esaltazione<br />

religiosa optare sâ per la via del celibato, ma con gravi conseguenze per la sua<br />

riuscita. Formalmente vivrebbe nel celibato, ma materialmente verrebbe meno<br />

nel compito che si Å assunto.<br />

Da parte di Dio in questo non c’Å nessuna volontÖ manifestata, se non quella di<br />

Cristo Gesá. Cristo Gesá dice la possibilitÖ della continenza perpetua per il<br />

regno dei cieli, ma non dice quali sono i requisiti perchÇ uno possa scegliere<br />

una via anzichÇ l’altra.<br />

Una cosa non dobbiamo noi far dire a Paolo ed Å questa: che la via del<br />

matrimonio Å una via secondaria per rapporto alla via del celibato. Chi dovesse<br />

pensare questo sappia che Å in grande errore, perchÇ il pensiero di Paolo non Å<br />

questo e cosâ non Å espresso nei versetti or ora esaminati.<br />

Paolo pone due principi complementari: Å cosa buona non toccare donna, se<br />

l’uomo riesce a non toccarla. Se non riesce a non toccarla, allora Å cosa buona<br />

per lui toccarla. Una cosa non deve fare: se riesce a non toccarla, lasciarsi<br />

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