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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Se un apostolo deve pensare a tutto, anche alle piá piccole cose per la cura<br />

della sua persona, a cominciare dal cibo e dai vestiti, il regno di Dio certamente<br />

ne soffrirÖ. A causa del regno e della sua diffusione nel mondo alcuni portavano<br />

con sÇ delle donne credenti perchÇ li aiutassero nelle piccole faccende per le<br />

cose di questo mondo.<br />

Gesá non era forse aiutato dalle pie donne che sostenevano Lui e gli apostoli<br />

con le loro sostanze? Cristo stesso non ha affidato i suoi discepoli alla<br />

misericordia e alla bontÖ del Padre che si manifesta attraverso l’accoglienza di<br />

persone pie e timorate di Dio?<br />

Se gli altri godono di questo diritto del Vangelo Å perchÇ il Vangelo glielo<br />

conferisce. Il diritto Å diritto per tutti e non per uno solo.<br />

[6]Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?<br />

La domanda ha una sua ragion d’essere.<br />

Paolo sa e conosce quali sono i diritti che gli vengono dal Vangelo. Di questi<br />

diritti potrÖ sempre avvalersene.<br />

Lui non se ne avvale. PerchÇ? Non puà avvalersene, o non vuole?<br />

Lui puà ma non vuole; non vuole per ragioni di fede. Lui vuole essere libero<br />

dinanzi alla coscienza di quanti si convertono alla Parola di Gesá. Lui vuole che<br />

nessuno pensi, neanche con il pensiero piá recondito e segreto, che c’Å un<br />

qualche guadagno in quello che fa.<br />

Il Vangelo merita anche questa purezza nei pensieri, non nei propri, ma in quelli<br />

altrui.<br />

In questo Paolo si dimostra un vero maestro, un seguace fedele, perfetto di<br />

Cristo Gesá. La sua vita appartiene giÖ a Cristo, Å sua, gliel’ha consegnata il<br />

giorno in cui lo ha visto sulla via di Damasco.<br />

Vuole che ogni altro consegni la vita a Cristo e la consegni allo stesso modo in<br />

cui l’ha consegnata lui.<br />

Se questa consegna dovesse essere ritardata, o non fatta, a causa anche di un<br />

solo pensiero che dovesse nascere nella mente a causa di un comportamento<br />

persino giusto e secondo la santitÖ del Vangelo, anche a questo<br />

comportamento giusto e santo Paolo Å disposto a rinunciare. Di fatto ha<br />

rinunciato perchÇ nessun impedimento possa essere da lui causato al Vangelo<br />

di nostro Signore Gesá Cristo.<br />

ä questa vera e squisita delicatezza di coscienza; soprattutto Å amore verso la<br />

coscienza degli altri, verso la mente degli altri, la quale fragile com’Å, ha<br />

bisogno di essere aiutata a mantenersi sempre nella piá alta santitÖ e purezza.<br />

Come si puà constatare tra lui e i Corinzi c’Å l’abisso della caritÖ che li separa.<br />

Paolo si priva di cià che Å giusto e santo, di cià che Å evangelicamente corretto<br />

per non turbare la coscienza e la mente dei fratelli. Quelli di Corinto invece<br />

confidando su una scienza che per loro Å perfetta, ne facevano uno strumento<br />

di scandalo e di cattivo esempio, una via di allontanamento dal Vangelo,<br />

anzichÇ una strada maestra per avvicinare quanti sono deboli, infermi, piccoli.<br />

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