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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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superbia. Male sottile che distrugge il cammino spirituale di ogni uomo e da<br />

santo fa divenire peccatore chiunque si lascia prendere da essa!<br />

Chi Å il re? ä colui che governa e non Å governato, Å colui che Å autonomo in<br />

ogni sua decisione. Il re sta sopra gli altri; gli altri stanno sotto di lui.<br />

A Corinto non c’era solo un re, tutti erano diventati re in quella comunitÖ;<br />

ognuno si credeva superiore agli altri; si pensava posto da Dio sugli altri.<br />

La legge della comunitÖ, che Å la legge di Cristo, non Å quella di considerarci<br />

re, bensâ dei servi gli uni degli altri. ä vero re chi Å sotto gli altri, chi li serve con<br />

umiltÖ, caritÖ, pazienza, spirito di sopportazione, amore sincero, lealtÖ,<br />

perseveranza. Nella comunitÖ cristiana nessuno deve credersi superiore agli<br />

altri; deve pensarsi uno che Å posto in essa dal Signore per servire i fratelli<br />

secondo il dono, o il carisma che Lui gli ha dato.<br />

Chi Å re non serve, chi Å re Å solo servito. C’Å in una comunitÖ cristiana colui<br />

che Å solo re e non serve, dal momento che Cristo Å solo servo e non re?<br />

Paolo vorrebbe veramente che fossero re, ma fossero re secondo il vero<br />

modello di Cristo, re di amore, di veritÖ, di servizio, re che danno la vita per gli<br />

altri, re che sono totalmente a disposizione degli altri, re che hanno vinto il<br />

peccato nelle loro membra e che vivono una vita libera, perfettamente libera<br />

nella veritÖ di Cristo Gesá.<br />

Questa Å la regalitÖ che Paolo vuole per i discepoli di Cristo Gesá. Ma questa<br />

regalitÖ si raggiunge sulla croce, si ottiene nel momento in cui si pone la nostra<br />

vita a servizio dei fratelli. Presso i cristiani regnare Å: servire, umiliarsi dinanzi<br />

agli altri, portare i pesi degli altri, dipendere totalmente dagli altri. Questa Å la<br />

regalitÖ che Cristo ci ha insegnato e che vuole che noi viviamo per tutti i giorni<br />

della nostra vita.<br />

In questa regalitÖ Paolo si trova bene, vorrebbe anche lui poter essere accolto.<br />

Regnare nella veritÖ e nella caritÖ, nella giustizia e in ogni altra virtá, regnare<br />

nell’assenza di peccato e di vizio, senza alcuna imperfezione, non Å forse<br />

questo il fine dell’evangelizzazione?<br />

Paolo forse non sta spendendo tutta la sua vita per creare nel mondo questa<br />

regalitÖ, fatta di autentica libertÖ nella conoscenza della volontÖ di Cristo e di<br />

Dio, imbevuta di sapienza e di saggezza soprannaturale, costruita sul servizio<br />

fino alla morte e alla morte di croce, in tutto come ha fatto Cristo Gesá, nella<br />

speranza del coronamento finale che Å la risurrezione gloriosa nell’ultimo<br />

giorno?<br />

[9]Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto,<br />

come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo,<br />

agli angeli e agli uomini.<br />

Qui Paolo descrive quale deve essere la regalitÖ degli apostoli. Non potrÖ<br />

certamente essere simile a quella che si vive nella comunitÖ di Corinto, ma<br />

quella che ha vissuto Cristo dall’alto della croce.<br />

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