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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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nella TrinitÖ delle Persone. Dal Padre e dal Figlio, non per generazione, ma per<br />

processione, Å lo Spirito Santo, la comunione di amore e di veritÖ tra il Padre e<br />

il Figlio. La dignitÖ Å una, la divinitÖ Å una, l’adorazione Å una, e tuttavia il Padre<br />

non Å il Figlio e il Figlio e il Padre non sono lo Spirito Santo. Il Figlio vive verso il<br />

Padre una relazione di perfettissimo amore che si fa accoglienza della sua<br />

volontÖ di redenzione dell’uomo fino alla morte e alla morte di croce. La stessa<br />

struttura noi troviamo in seno alla coppia umana. Adamo Å stato creato<br />

direttamente da Dio. Da Adamo, sempre per creazione da Dio, Å venuta la<br />

donna. Prima Å Adamo, poi Å la donna. Da Adamo e dalla donna, per una<br />

comunione di amore, sono i figli, i quali procedono dall’uno e dall’altra. La<br />

famiglia Å una pallida immagine nel mondo del mistero della TrinitÖ. Questo Å<br />

anche il motivo per cui si dice che l’uomo in seno alla famiglia tiene il posto di<br />

Dio. La dignitÖ perà tra uomo e donna Å uguale, senza alcuna differenza;<br />

differente Å invece il ruolo che occupano la donna e l’uomo. Ruolo che puà<br />

essere vissuto secondo veritÖ solo con la forza della grazia che viene riversata<br />

nei loro cuori, se invocata e implorata dal Signore con una preghiera costante,<br />

nella quale non solo si chiede la forza di vivere in seno alla famiglia ad<br />

immagine del mistero della TrinitÖ, si chiede anche di non interpretare in chiave<br />

antropologica, cià che puà essere compreso solo in chiave teologica. Teologia<br />

e antropologia non sono la stessa cosa; la teologia dona luce di veritÖ<br />

all’antropologia; l’antropologia da sola crea dei sistemi in cui viene negato il<br />

mistero della TrinitÖ nell’uomo e anche l’immagine che si dovrebbe riflettere in<br />

ogni famiglia. Questo Å un discorso che purtroppo oggi non Å piá comprensibile<br />

da alcuno. Oggi Dio Å stato bandito sia dalla societÖ che dalla famiglia e quindi<br />

risulta assai difficile poter fondare una famiglia su questo principio di fede, di<br />

sana dottrina, di veritÖ certa e sicura. Bisogna senz’altro iniziare dalla<br />

formazione alla fede e dal far risuonare nel mondo la rivelazione di Dio,<br />

santamente compresa e rettamente applicata in ogni sua parte.<br />

La vera comprensione nell’unico Spirito. Chi deve dare l’esatta<br />

comprensione del dato di fede Å solo lo Spirito Santo. Questi agisce in noi solo<br />

nella stato di grazia santificante. Egli mai potrÖ agire nello stato di peccato e per<br />

di piá di peccato mortale che abitualmente regna nell’anima, dopo averla uccisa<br />

alla vita della grazia e della veritÖ. La Chiesa ha un obbligo grave; se vuole che<br />

i suoi figli si aprano alla veritÖ, la veritÖ comprendano, in essa camminino, verso<br />

di essa progrediscano con una accoglienza sempre piá grande, essa deve<br />

iniziare con il donare la grazia ai suoi figli impegnando tutte le sue energie<br />

perchÇ nella grazia vivano, crescano, di grazia abbondino fino a riversarla con<br />

dovizie nel mondo circostante. ä sempre per grazia dello Spirito Santo che il<br />

mistero sull’uomo e sulla donna, una volta compreso, si puà anche vivere.<br />

Nell’uomo ci sono delle passioni forti, che noi chiamiamo concupiscenza e<br />

superbia, se per un solo istante l’uomo si pone fuori della grazia di Dio, queste<br />

passioni insorgono e mettono l’uomo in un subbuglio di falsitÖ, di non veritÖ, di<br />

fragilitÖ. Lo espongono non solo alla non accettazione, quanto alla non vita, pur<br />

essendo il mistero in sÇ accolto dalla mente e facente parte dei desideri del<br />

nostro cuore. Oggi questa attenzione verso la grazia non c’Å piá. Si vive come<br />

se non ci fossero le passioni dentro di noi; si vive come se non si avesse piá<br />

bisogno della grazia. Questa assenza di grazia comporta il disordine morale e<br />

spirituale nella famiglia, che raggiunge il suo culmine nella separazione, nel<br />

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