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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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Il dono di far guarigione consiste nel carisma concesso dallo Spirito Santo che<br />

costituisce una persona particolarmente attiva nel recare sollievo e conforto a<br />

quanti sono nella sofferenza del loro corpo.<br />

Attraverso questo carisma essi possono compiere guarigioni, possono cioÅ<br />

liberare dalla malattia, in tutto come faceva Gesá.<br />

Sappiamo che Gesá ha preso su di sÇ l’infermitÖ di molti. Egli guariva con la<br />

sua parola. Cosâ Å per tutti coloro che hanno il dono di far guarigioni. Solo con<br />

la parola, comandano ad una malattia e questa lascia immediatamente l’infermo<br />

che puà, cosâ, ritornare alle sue abituali occupazioni.<br />

La storia della Chiesa ci dice che tanti sono stati i taumaturghi, coloro che<br />

hanno avuto questo grandissimo dono. ä un dono che porta speranza, sollievo,<br />

dona certezza che anche il male fisico puà essere vinto e difatti Å vinto per la<br />

grazia concessa dallo Spirito ad un uomo.<br />

Di difficile comprensione invece Å il dono della fede. Gesá nel Vangelo parla di<br />

fede. Non si tratta perà della fede che non Å accoglienza della Parola di Dio nel<br />

proprio cuore. Questa fede che Å accoglienza della Parola di Dio e che si<br />

trasforma in vita conforme alla Parola, deve essere di tutti coloro che credono in<br />

Cristo, altrimenti non possono dirsi cristiani, poichÇ non seguono la volontÖ di<br />

Cristo.<br />

D’altronde non si potrebbe seguire Cristo Gesá se non si avesse fede nella sua<br />

Parola, sull’esempio di Pietro che disse a Gesá: Signore, da chi andremo? Tu<br />

hai parole di vita eterna.<br />

Dobbiamo allora pensare che il dono della fede Å lo stesso che Cristo vuole che<br />

gli Apostoli abbiano, fede, cioÅ, nella loro preghiera, fede che tutto cià che<br />

chiedono a Dio, senza dubitare nel loro cuore, lo avranno, perchÇ Dio lo<br />

concede loro.<br />

ä, questa, una fede non nell’Onnipotenza di Dio, la quale Å il fondamento della<br />

veritÖ della sua parola, ma fede nella potenza dell’intercessione dell’uomo, fede<br />

nella sua preghiera e nella sua invocazione, fede che il Signore ascolta<br />

chiunque lo invoca, fede che qualsiasi cosa viene chiesta, Lui la concede per la<br />

nostra certezza, perchÇ non dubitiamo di Lui, perchÇ siamo certi che Lui ci<br />

ascolta, perchÇ abbiamo riposto in Lui tutta la nostra fiducia.<br />

Per Paolo anche questa fede Å un dono dello Spirito Santo. Se uno possiede<br />

una simile fede e l’altro non la possiede, sappia che la fonte da cui attingerla Å<br />

lo Spirito Santo di Dio, a Lui si puà ricorrere perchÇ ce ne faccia dono, se<br />

reputiamo che un tale dono ci Å necessario per vivere meglio e piá santamente<br />

il nostro rapporto con Dio, secondo la pienezza della Parola di Cristo Gesá. Se<br />

uno questa fede non la possiede, Å giusto che si lasci aiutare da chi la possiede<br />

e chieda a lui che intervenga presso il Signore perchÇ lo aiuti, lo sostenga, entri<br />

nella sua vita e le porti la pace necessaria per compiere il cammino verso il<br />

regno dei cieli.<br />

[10]a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro<br />

il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro<br />

infine l'interpretazione delle lingue.<br />

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