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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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che essa venga compiuta lui la compirÖ, se il Signore predisporrÖ<br />

diversamente, diversamente egli agirÖ.<br />

Si ferma a Efeso e ad ogni altra parte di questa terra se il Signore lo vorrÖ, se il<br />

Signore non lo vuole, lui non si fermerÖ. PartirÖ, andrÖ in altri luoghi a predicare<br />

il Vangelo della salvezza e della redenzione.<br />

[9]perché mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli<br />

avversari sono molti.<br />

Paolo si reca ad Efeso con una certezza nel cuore. Si Å aperta per lui in quella<br />

cittÖ una porta grande e propizia.<br />

Non sappiamo in che cosa consistesse questa porta che si Å aperta dinanzi a<br />

Lui, o che il Signore ha aperto. Lui dice che Å una porta grande e propizia.<br />

Sappiamo perà che Paolo Å un attento scrutatore dei segni dei tempi. Non<br />

appena si accorge che in qualche cittÖ c’Å una possibilitÖ di predicare il Vangelo<br />

di Dio, egli subito la fa sua.<br />

Il Vangelo Å il fine della sua vita, lo scopo del suo esistere, la ragione del suo<br />

pellegrinare in questo mondo.<br />

Egli Å pronto a recarsi in ogni luogo dove esso puà essere seminato nei cuori,<br />

offerto alle menti, radicato nell’anima.<br />

Ad Efeso c’Å la possibilitÖ ora di produrre molti frutti e lui vi si reca.<br />

Che vi sia una porta grande e propizia non significa perà che non vi siano<br />

avversari. Egli sa che ad Efeso gli avversari sono molti; poichÇ la porta Å<br />

grande e propizia egli non puà non recarvisi. Egli deve andare per seminare il<br />

Vangelo, nonostante gli avversari e le difficoltÖ.<br />

Gesá, del resto, glielo aveva preannunziato. Ovunque egli si fosse recato per<br />

portare il Vangelo di Dio, lâ lo avrebbero atteso persecuzioni e indicibili<br />

sofferenze morali e anche fisiche.<br />

Essere attenti scrutatori dei segni dei tempi, avere la disponibilitÖ e la libertÖ del<br />

cuore solo per il bene del Vangelo Å quanto il Signore chiede ad ogni suo<br />

missionario.<br />

[10]Quando verrà Timòteo, fate che non si trovi in soggezione presso di<br />

voi, giacché anche lui lavora come me per l'opera del Signore.<br />

Paolo e Timoteo lavorano insieme, lavorano anche l’uno e l’altro per l’unica<br />

opera, che Å del Signore.<br />

L’opera del Signore Å una sola: diffondere il Vangelo della salvezza, chiamare<br />

ogni uomo alla conversione e alla fede.<br />

Ognuno perà ha un suo carattere, un suo modo di essere. C’Å il forte e c’Å il<br />

debole; c’Å l’audace e c’Å il timido. C’Å colui che si presenta in punta di piedi e<br />

colui che fa rumore attorno a sÇ.<br />

Paolo non vuole che Timoteo si trovi in soggezione a Corinto. Non certamente a<br />

causa dei Corinzi, ma per la particolare forma del suo carattere e<br />

dell’educazione ricevuta, del suo modo di essere stato tirato su.<br />

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