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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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instaurare tra i figli degli uomini. Se l’apostolo del Signore parla e non c’Å il<br />

Maestro che educa, che forma, che spieghi, che teologizzi, che renda<br />

comprensibile ad ogni mente il mistero che lui annunzia, diviene un lavoro<br />

sprecato. Se il Maestro non ascolta l’apostolo del Signore, di sicuro non<br />

spiegherÖ e non teologizzerÖ la volontÖ di Dio, parlerÖ solo ed esclusivamente<br />

della sua visione di Dio che non Å certamente quella del Signore Gesá. E cosâ<br />

dicasi del profeta. Egli ha bisogno del Maestro perchÇ quanto egli dice venga<br />

reso comprensibile alla mente, altrimenti rischia anche lui di parlare al vento; ha<br />

bisogno dell’Apostolo del Signore che dia alle sue parole la garanzia<br />

dell’autenticitÖ. ä sempre l’apostolo del Signore che deve discernere se una<br />

rivelazione viene da Dio, oppure Å semplicemente frutto di mente umana.<br />

L’apostolo del Signore discerne, il profeta viene rivestito di autoritÖ, la Chiesa<br />

puà percorrere le vie di Dio, gli uomini potranno comprendere, se vogliono;<br />

sono messi nella condizione di poter fare in tutto la volontÖ di Dio.<br />

Si può aspirare ai carismi più grandi? Se tutto viene da Dio, Å possibile<br />

desiderare qualcosa e chiederlo? Tutto Å possibile chiedere, ogni desiderio puà<br />

essere manifestato al Signore, l’unica condizione da rispettare Å rimanere<br />

sempre nella santa disposizione di accogliere la volontÖ di Dio e di viverla fino<br />

alla morte e alla morte di croce. Un solo desiderio Å consentito avere e questo<br />

desiderio sarÖ sempre accolto dal Signore: quello di realizzare in noi e<br />

attraverso noi tutto l’amore di Cristo Gesá; quello di formare Cristo in noi nella<br />

maniera la piá perfetta e la piá sublime; quello di raggiungere la sommitÖ, il<br />

vertice dell’amore sigillato con il martirio, con il proprio sangue che deve essere<br />

unito a quello di Cristo Gesá e questo per la salvezza del mondo intero. Tutto il<br />

resto deve essere solo un mezzo e per di piá relativo, non assoluto. Tutto il<br />

resto deve essere considerato come una via sulla quale dobbiamo camminare<br />

al fine di portare a compimento il disegno che Dio ha su ciascuno di noi. Si puà<br />

aspirare ai carismi piá alti, ma con questo unico intento: manifestare Cristo al<br />

vivo presso il mondo intero, realizzato in noi perchÇ altri lo realizzino. Al di fuori<br />

di questo unico scopo, il desiderio di possedere altri carismi, o carismi piá<br />

grandi Å solo un atto di superbia, spesso mascherato e nascosto dietro l’abito di<br />

un servizio piá efficiente, meglio partecipato, perfettamente ideato e realizzato.<br />

Ma tutto questo Å falso perchÇ manca il desiderio di formare in noi Cristo e di<br />

darlo al mondo intero. D’altronde – e questo lo vedremo nel prossimo capitolo –<br />

quando Paolo dona la legge di aspirare ai carismi piá grandi, egli non va oltre la<br />

caritÖ, si ferma ad essa. Cosa Å infatti la caritÖ: Å la vita di Cristo trasformatasi<br />

in un atto ininterrotto di amore a favore degli uomini e di perfettissima<br />

obbedienza a Dio che Å l’amore supremo, perchÇ fatta a prezzo della propria<br />

vita.<br />

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