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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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mangiare lui in novitÖ di vita, perchÇ in lui ognuno si trasformi in pasta nuova, in<br />

quel pane azzimo che deve rendere santa tutta la pasta.<br />

FinchÇ non si partirÖ da Cristo e dal suo mistero di vita eterna per noi, la<br />

religione cristiana sarÖ vista come un inutile moralismo anche da parte dei suoi<br />

figli, compresi molti suoi ministri e strumenti della sua morte e della sua<br />

risurrezione, di molti consacrati che celebrano il mistero pasquale ogni giorno.<br />

[10]Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai<br />

ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!<br />

Il cristiano Å nel mondo, ma non Å del mondo. Se Å nel mondo ogni giorno viene<br />

a contatto con il peccato, necessariamente si incontra con l’uomo che il peccato<br />

commette.<br />

Cosa fare? Non puà uscire dal mondo, deve restare nel mondo. Se deve<br />

restare nel mondo, deve vivere a contatto con loro, puà e deve servirsi di loro.<br />

Non puà dire: questo Å un avaro e di lui non mi servo, o questo Å un impudico e<br />

sto lontano da lui.<br />

Fare questo significherebbe non poter piá vivere in questo mondo, ma neanche<br />

portare la luce in questo mondo. ä proprio vivendo a contatto con il mondo del<br />

peccato, che lo si redime e lo si salva, ad una condizione che mai noi<br />

commettiamo il peccato che essi commettono.<br />

Paolo non vuole che il cristiano distingua uomo da uomo, di uno si serve e<br />

dell’altro no, con una cammina e con l’altro si rifiuta di farlo. Non Å questo cià<br />

che Cristo ha lasciato come regola di vita ai suoi discepoli.<br />

FinchÇ non verrÖ l’ora di passare da questo mondo al Padre, essi dovranno<br />

sempre essere a contatto con questo mondo, dovranno stare nel mondo per<br />

salvare il mondo, per testimoniare la grazia e la veritÖ di Cristo Gesá, la sola<br />

forza divina capace di sconfiggere il mondo e di condurlo a Dio, nella veritÖ e<br />

nella santitÖ.<br />

I peccati che qui vengono presi in considerazione sono quelli visibili:<br />

impudicizia, avarizia, furto, idolatria. Sono queste colpe evidenti. Il cristiano Å<br />

chiamato a salvare anche gli uomini che commettono tali nefandezze, deve<br />

salvarli mostrando loro la straordinaria potenza della veritÖ di Dio che ha<br />

cambiato il loro cuore, anche esso un tempo intento alle cose di questo mondo<br />

e immerso nella trasgressione dei comandamenti del Signore.<br />

Il discepolo di Gesá mai deve perdere di vista il principio della sua fede che Å<br />

l’incarnazione del Verbo eterno. Il Figlio unigenito di Dio si fece carne, era nel<br />

cielo, venne nel mondo, venne per salvare il mondo, per redimerlo, venne ma<br />

restà nel mondo, non si allontanà da esso se non perchÇ il mondo lo ha espulso<br />

e in un modo atroce e crudele, appendendolo alla croce.<br />

ä questa l’unica via di espulsione dal mondo. ä il mondo che deve espellere il<br />

cristiano, non il cristiano ad abbandonare il mondo. Il mondo Å il luogo della<br />

salvezza e della redenzione, il luogo del dono della grazia e della veritÖ. Se il<br />

cristiano si allontana dal mondo, come potrÖ il mondo venire a conoscenza<br />

della veritÖ e della grazia di Cristo Gesá? Ma se il cristiano si allontana dal<br />

mondo, mentre Gesá lo ha lasciato nel mondo, non Å piá discepolo di Gesá.<br />

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