PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

L’INCESTUOSO
166
CAPITOLO QUINTO
[1]Si sente da per tutto parlare di immoralitÇ tra voi, e di una immoralitÇ
tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive
con la moglie di suo padre.
Si Å giÖ detto che senza la forza dello Spirito del Signore e la sua potenza
operante nel cuore dell’uomo, non c’Å alcuna possibilitÖ che si possa vivere
secondo la Parola di Gesá. A Corinto la comunitÖ si trova a convivere con un
caso di immoralitÖ.
Il fatto in se stesso Å di una gravitÖ inaudita, tant’Å che Paolo dice che neanche
tra i pagani si arriva a tanto. C’Å nel paganesimo il rispetto di certe regole
morali, mentre queste stesse regole non vengono osservate tra i seguaci di
Cristo Gesá.
Bisogna chiedersi perchÇ si Å arrivato ad una corruzione cosâ grave, cosâ
riprovevole. Il motivo Å da trovare nell’aver abbandonato la via della veritÖ.
Quando in una comunitÖ si abbandona la veritÖ e si cade nell’errore, nella
falsitÖ, la mente non riesce piá a discernere il bene dal male, e anche se lo
percepisce come male, non ha piá alcuna forza nÇ di evitarlo, nÇ di
condannarlo.
Un uomo conosce il male per grazia di Dio, perchÇ lo Spirito Santo illumina la
mente. Un uomo puà evitare il male perchÇ la forza dello Spirito agisce in lui. Il
modo della sua azione Å misteriosa e divina, soprannaturale, anche se noi non
ne conosciamo la via di intervento e di azione.
Quando un uomo si fa cristiano, in lui lo Spirito del Signore agisce con tutta la
potenza della grazia di Cristo. Questa potenza raggiunge il sommo della sua
forza con la santificazione dell’anima, della mente, del cuore, dei pensieri, di
tutto l’uomo.
Se lo Spirito Santo viene tolto dal cuore attraverso il peccato di superbia, di
orgoglio, o di altro genere, Egli non puà piá agire neanche per quelle vie
naturali attraverso le quali agisce in mezzo ai pagani, in mezzo a coloro che
non lo conoscono. La corruzione di un cristiano Å veramente pessima. Si
compie per lui cià che dice Cristo Gesá nel Vangelo. Prima era un solo spirito
cattivo che agiva dentro di lui, ora sono sette peggiori del primo che attaccano
l’anima e la conducono di perdizione in perdizione.
Questo ci deve mettere in guardia perchÇ non pecchiamo, non ci lasciamo
nuovamente conquistare dal male. Se questo avviene, Å veramente la fine per
noi, perchÇ siamo capaci di abbandonarci ai peggiori peccati, al male che
neanche i pagani compiono, in ragione dell’aiuto divino che Dio riversa su di
loro per vie misteriose che solo lui conosce.