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PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

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[10]Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti<br />

scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.<br />

La via per la conoscenza delle cose di Dio non Å la visione dell’opera di Dio<br />

compiuta nella storia.<br />

La storia ci mostra l’opera di Dio, ma l’uomo dinanzi ad essa Å privo di una<br />

qualsiasi intelligenza.<br />

Se l’uomo avesse una tale sapienza da leggere nella storia, avrebbe bisogno<br />

solo di vedere cià che Dio opera. Invece pur vedendo, egli non Å capace di<br />

intendere, di comprendere, di avere l’intelligenza di cià che vede.<br />

Gli Apostoli avevano visto Cristo morto e risorto, avevano mangiato con Lui nel<br />

Cenacolo dopo la sua risurrezione, ma non per questo seppero leggere l’evento<br />

salvifico della croce del Signore.<br />

Lo lessero secondo veritÖ e lo compresero nel suo significato di salvezza<br />

eterna, solo dopo che Gesá aprâ la mente all’intelligenza delle Scritture.<br />

La visione delle cose di Dio puà anche avvenire. Al tempo di Cristo, tutti hanno<br />

visto le opere da Lui compiute. Se non c’Å in noi l’interiore illuminazione e<br />

rivelazione dello Spirito del Signore, quanto noi vediamo rimane senza<br />

significato e spesso confuso come se fosse un evento di questo mondo. Questo<br />

accade sempre quando manca l’interiore illuminazione e rivelazione dello<br />

Spirito del Signore.<br />

Chi deve svelare, rivelare e manifestare l’intimo senso delle cose operate da<br />

Dio e il loro valore salvifico Å lo Spirito del Signore.<br />

Paolo conosce il mistero di Cristo non per studio, non per umana intelligenza,<br />

non perchÇ altri uomini glielo hanno rivelato. Egli conosce il mistero della<br />

sapienza eterna e creata allo stesso tempo, perchÇ lo Spirito glielo ha<br />

manifestato.<br />

La prima veritÖ che dobbiamo trarre da questa affermazione Å la seguente: la<br />

comprensione del mistero di Gesá Å vera, autentica, reale rivelazione. Lo Å<br />

stato eri, lo Å oggi, lo sarÖ sempre.<br />

Senza la luce interiore ed esteriore che promana dallo Spirito del Signore, la<br />

terza Persona della Santissima TrinitÖ, diviene impossibile gettare anche il piá<br />

semplice degli sguardi nel mistero di Cristo e leggerlo secondo la sua<br />

soprannaturale veritÖ.<br />

Nasce nel cuore credente un solo desiderio: pregare intensamente lo Spirito del<br />

Signore che riveli Cristo ai cuori. ä questa la via della conoscenza della<br />

sapienza che salva e che redime il mondo. Se Å questa la via della conoscenza<br />

di Gesá, mai potrÖ essere la nostra scienza, la nostra intelligenza, il nostro<br />

studio, la nostra logica, il nostro saper fare con convincimenti e persuasioni.<br />

La preghiera deve essere fatta per noi e per gli altri. Per noi perchÇ possiamo<br />

sempre piá addentrarci nel mistero dell’abisso dell’amore del Padre che Å Cristo<br />

Gesá. Per gli altri, affinchÇ lo Spirito apra la loro mente all’intelligenza del<br />

mistero della croce.<br />

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