PRIMA LETTERA AI CORINZI - Parrocchia GOTTOLENGO

forma, Å anche quella di Cristo Gesá: l’obbedienza alla volontÖ del Padre fino
alla morte e alla morte di croce. L’obbedienza a Dio Å fino al martirio, ma prima
di questa testimonianza suprema c’Å l’obbedienza in ogni piá piccola cosa. ä la
vita di ogni giorno che dobbiamo portare nell’obbedienza; sono le nostre
giornate nelle piá piccole cose, nei piá piccoli avvenimenti, che dobbiamo
ricolmare di volontÖ del Signore, di veritÖ, di parola di Dio e di Cristo. I grandi
ideali si infrangono nelle piccole cose del quotidiano, nella vita evangelica
spicciola. Nelle piccole cose si Å trasandati, trascurati, negligenti, incostanti.
Nelle piccole cose si dÖ scandalo agli altri, perchÇ manca in noi quell’attenzione
e quell’armonia che deve manifestare al mondo la bellezza della cosa che
stiamo facendo per obbedire al comando d’amore del Signore. C’Å un
contenuto che Å di veritÖ, c’Å invece uno stile che Å di chiara ed evidente falsitÖ,
perchÇ non si addice alla veritÖ della salvezza che stiamo vivendo in quel
momento particolare. ä nelle piccole cose che c’Å disimpegno, disattenzione,
omissione, fuga, non puntualitÖ, non preparazione, non armonia, non bellezza.
ä nelle piccole cose che l’altro ci osserva e constata la nostra non fede. Se non
si vivono con fede le piccole cose – e sono queste che fanno la storia – le
grandi cose si faranno certamente per altri interessi, che non sono quelli del
Signore. Nasce l’urgenza di fare ogni cosa secondo le regole e lo stile delle
quattro virtá cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. ä nelle
piccole giustizie del quotidiano che il cristiano viene osservato ed Å attraverso
queste che egli manifesta la sua fede. Se in queste piccole cose si dimostrerÖ
ingiusto, chi lo crederÖ quando parlerÖ dei grandi principi di giustizia che
devono essere osservati per rendere la terra una cittÖ a misura d’uomo? Se non
Å sufficientemente forte per non lasciarsi tentare nelle piccole ingiustizie,
neanche nelle grandi ci riuscirÖ. CadrÖ, darÖ scandalo, renderÖ Cristo non
credibile. La fede per gli altri non Å quella che diciamo, Å quella che facciamo
ed Å su questa fede che si fonda la credibilitÖ nostra; Å su questa fede, vissuta
tutta all’insegna della prudenza, della giustizia, della fortezza e delle
temperanza che Cristo viene reso credibile al mondo intero.
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